I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile (NORM) della Compagnia di Noto hannosottoposto a fermo di indiziato di delitto due uomini ritenuti responsabili di un tentato omicidioavvenuto la sera del 29 gennaio u.s. ai danni di un cittadino bulgaro domiciliato in un’abitazione sitanell’agro di Rosolini.Quella sera la tranquillità delle campagne fu interrotta da due colpi di fucile. Poco più tardi unachiamata al 112 allertò i Carabinieri di Noto, indirizzando gli uomini dell’Arma verso un casolaredove i militari rinvennero un uomo gravemente ferito al collo ed al capo da un colpo di fucile sparatoquasi a bruciapelo e che solo per fortunoso caso non ne aveva cagionato la morte. La vittima, soccorsada personale del 118, fu condotta all’ospedale di Avola e sottoposta ad un delicato interventochirurgico, che gli ha salvato la vita.Sul posto i Carabinieri identificarono nell’immediatezza il proprietario dell’immobile, testimoneoculare del reato. Grazie alle sue dichiarazioni si sarebbe potuto facilmente ricostruire l’accaduto, sipensava: ed invece le indagini, subito avviate, sono state inizialmente intralciate proprio dalla mancatacollaborazione della vittima e dell’unico testimone, che hanno fornito la stessa, poco credibile versionesu quanto accaduto, dicendo che mentre si trovavano soli in casa una vettura si era avvicinataall’ingresso ed una persona ignota aveva inspiegabilmente sparato un colpo alla vittima, allontanandosisubito dopo.Tali dichiarazioni, anche alla luce delle risultanze investigative emerse fin dal primo sopralluogo, sonotuttavia subito apparse inverosimili: troppi erano infatti gli elementi mancanti per ricostruire il fatto, acominciare dai due bossoli che non sono stati rinvenuti nel luogo indicato da vittima e testimone. ICarabinieri si sono perciò indirizzati su altre ipotesi, avvalendosi della propria conoscenza delterritorio e delle dinamiche interpersonali. L’escussione di altre possibili persone informate sui fatti el’attività tecnica disposta dal titolare dell’indagine – Sostituto Procuratore Dott. Grillo – hannoconsentito quindi di raccogliere successivamente gravi e concordanti indizi in capo ai veri autori diquello che è stato in realtà un tentato omicidio, ricostruendo nel dettaglio la dinamica dei fatti econsentendo inoltre di recuperare l’arma utilizzata dai rei per colpire la loro vittima: un fucile cal. 12 acanne mozze.Secondo la ricostruzione degli uomini del NORM della Compagnia di Noto, quella sera, vittima etestimone non erano da soli in casa, come raccontato dagli stessi, ma erano presenti anche altri duesoggetti, poi identificati come autore e mandante del tentato omicidio: Fethi NHARI, tunisinopregiudicato, sprovvisto di permesso di soggiorno di anni 37 e Natale SAVARINO, agricoltore dianni 28 di Rosolini. Il Tunisino aveva avuto un litigio con la vittima e per vendicarsi aveva aizzatocontro di lui il Savarino, al quale, conoscendolo come persona rissosa e violenta, aveva raccontatofalsamente che il bulgaro aveva intenzione di rovinargli il raccolto. Il Savarino, imbracciato un fucile acanne mozze che deteneva illegalmente, era quindi subito andato a cercare il bulgaro, al quale ha tesoun agguato nel cortile dell’abitazione, sparandogli proditoriamente mentre usciva di casa. I due, badando bene di lasciare sul posto meno tracce possibili, si erano poi dati alla fuga convinti chela vittima fosse deceduta.Così in realtà non era, ed i Carabinieri hanno avuto modo di registrare delle ulteriori minacce mossealla vittima per telefono dal tunisino, deciso a “finire il lavoro” senza questa volta “sbagliare ilbersaglio”. Proprio questo dettaglio, che lasciava intendere un’imminente tentativo di reiterazione delreato, ha indotto il Pubblico Ministero ad emettere un decreto urgente di fermo di indiziato di delittonei confronti di entrambi gli autori del delitto.Il tunisino, che dopo il delitto, temendo di essere rintracciato dai Carabinieri di Noto, si era allontanatodal comune siracusano e si era rifugiato nelle campagne di Bronte (CT), è stato raggiunto nellamattinata del 15 febbraio e catturato mentre accudiva alcuni bovini. Natale SAVARINO, invece, è statotratto in arresto a Rosolini.I Carabinieri dell’aliquota operativa della Compagnia di Noto hanno altresì rinvenuto, ben occultatonel terreno nei pressi del muro di recinzione della proprietà del SAVARINO, il fucile usato per ferirela vittima.I due uomini, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati condotti presso la CasaCircondariale di Siracusa-Cavadonna e nella mattinata di ieri i Giudici per le Indagini Preliminari diSiracusa e di Catania hanno convalidato il fermo di indiziato di delitto. Navigazione articoli Siracusa. Resti umani nella villa da cui scomparvero i due badanti campani. Arrestato il proprietario AUGUSTA. NASCONDEVA LA MARIJUANA IN GARAGE, PRONTA PER LO SPACCIO: ARRESTATO DAI CARABINIERI