In Italia è allarme per l’epidemia di un virus respiratorio sinciziale che sta colpendo soprattutto bambini molto piccoli. I reparti pediatrici e le terapie intensive degli ospedali stanno registrano un numero altissimo di neonati e bebè con bronchioliti e polmoniti causate da questo virus. Sembrerebbe che al momento ci siano 16 piccoli ricoverati a Padova, di cui 4 intubati in rianimazione, al Policlinico Umberto I di Roma 10 i ricoverati, di cui 2, di appena un mese di vita, in terapia intensiva, ma anche nelle altre regioni la situazione sta diventando preoccupante.

Che cosa è il Virus Respiratorio Sinciziale (RSV)?

Si tratta di un’agente virale molto contagioso. La trasmissione può avvenire per via aerea o per contatto diretto con il materiale infetto e le secrezioni nasali che contengono il patogeno. Tra gli adulti e i bambini più grandi si manifesta in forma lieve, mentre durante la prima infanzia è spesso causa di polmonite e bronchiolite.
Questo virus si diffonde ogni anno durante l’inverno e il periodo di maggior contagio è tra novembre e aprile, con un picco nei mesi di gennaio, febbraio e marzo. Quest’anno l’epidemia sarebbe arrivata in Italia con due mesi di anticipo.

L’invito da parte dei pediatri è quello di non abbassare la guardia. “Sicuramente una più elevata esposizione a più germi – sostengono i medici – anche perché le attenzioni che c’erano state nel periodo pandemico – mascherina, niente luoghi troppo affollati, distanziamento, e che sono le attenzioni per i piccoli che noi della società italiana di neonatologia sottolineiamo da sempre – sono del tutto crollate. Quindi, adesso, ci aspettiamo il picco, dopo gli incontri dei gruppi familiari e i viaggi. Queste situazioni espongono i più piccoli a rischi maggiori“.

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