Hanno protestato contro i tagli annunciati dal Governo regionale al budget annuale per i privati, poi la tregua, dopo un’apertura dell’assessore alla Salute Giovanna Volo.

I rappresentanti delle strutture sanitarie private della Sicilia (prevalentemente laboratori d’analisi e centri diagnostici), ieri hanno incontrato in assessorato a Palermo l’assessore Volo, e stavolta le notizie sono buone: pare si sia trovato un accordo che copre le spese affrontate dai privati per le prestazioni in convenzione nel 2022, mentre non si è arrivati ad una soluzione, ancora, per il 2023.

“Nell’incontro di ieri – spiega Salvatore Gibiino, coordinatore di Cimest (Coordinamento Intersindacale di Medicina Specialistica ambulatoriale di territorio) – abbiamo registrato dei passi avanti del governo. L’assessore ci ha avanzato una proposta che si può ritenere soddisfacente per il 2022: sono 21 milioni per il 2022, cifra che ci consente quantomeno di rientrare delle spese vive, in modo da non doverci mettere soldi di tasca nostra”.

Il Governo regionale, infatti, aveva annunciato che per il 2022-2023 sarebbero stati erogati alle strutture private 282 milioni di euro, e cioè 30 milioni in meno rispetto ai fondi erogati nel 2021, che erano stati 315 milioni. Questo budget, secondo un calcolo fatto dalle strutture private, basterebbe a malapena a coprire le richieste di prestazioni in convenzione fino al 20 del mese.

“Con questi 21 milioni, però, siamo in grado di coprire due terzi della spesa sostenuta nello scorso anno, scongiurando il fallimento delle nostre strutture” dice Salvatore Calvaruso, anche lui coordinatore di Cimest insieme con Gibiino.

“Sistemato il 2022, però, c’è ancora qualche problema per il 2023 – continua Gibiino – perché il governo ha proposto un’assegnazione di 11 milioni di euro rispetto ai 40-50 milioni necessari per fornire i servizi abbattendo le liste d’attesa. In queste condizioni, anche in questo caso non saremo in grado di offrire servizi in convenzione oltre il ventesimo giorno del mese, giorno più, giorno meno”. 

Permane, quindi, lo stato di agitazione. Ma uno spiraglio c’è: “prendiamo atto di un nuovo impegno dell’assessore Volo: ci ha detto che a fine mese sarà al Ministero, per approfondire i contenuti di una norma approvata nel Milleproroghe. Questa stanzia una quota per l’abbattimento delle liste d’attesa che qui in Sicilia dovrebbe ammontare a circa 30 milioni. Si tratta però pur sempre di una somma che dovrebbe essere spartita tra Sanità pubblica e privata. Sarà decisivo, quindi, capire come verrà fatta questa suddivisione. Se infatti, alla Sanità privata che eroga circa l’80 per cento delle prestazioni verrà riconosciuta una percentuale analoga, risolveremo il problema. Se le quote venissero invece invertite o fossero notevolmente differenti, il problema persisterebbe e il danno sarebbe fatto non tanto a noi, quanto ai cittadini siciliani”.

“Siamo vicini alla risoluzione delle richieste della categoria – dice invece Pietro Miraglia, presidente dell’Ordine dei Biologi della Sicilia, nonché leader regionale di Federbiologi SnaBilp, l’organizzazione sindacale dei biologi titolari di laboratori di analisi cliniche – e la risposta all’assessore la daremo a breve, dopo aver consultato la base dei nostri iscritti. E’ stato redatto un verbale della riunione che abbiamo sottoscritto, ho sottolineato che con il dialogo si possono risolvere i problemi di una categoria che sul territorio è indispensabile per l’assistenza ai cittadini”.

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