Esercitazioni a bordo della Ocean Viking che stamani ha avvistato un gommone sovraffollato in pericolo nelle acque internazionali al largo della Libia con 87 persone, di cui 57 minori non accompagnati, e le ha soccorse, 24 luglio 2022. Twitter / SOS MEDITERRANEE +++ATTENZIONE LA FOTO NON PUO' ESSERE PUBBLICATA O RIPRODOTTA SENZA L'AUTORIZZAZIONE DELLA FONTE DI ORIGINE CUI SI RINVIA+++ +++NO SALES; NO ARCHIVE; EDITORIAL USE ONLY+++

«La vera emergenza non è l’invasione degli immigrati ma la fuga dei siciliani e, addirittura, degli stranieri che avevano scelto la Sicilia e comprato casa e che sono poi andati a cercare altrove un futuro migliore».

Queste le parole con cui Habdelkarim Hannachi, del Centro Studi e Ricerche IDOS, commenta i dati del “Dossier Statistico Immigrazione 2022” presentato in Sicilia.

Come spiega Hannachi, «a livello isolano il numero degli arrivi, rispetto al 2021, si è ridotto e non si può assolutamente parlare, neanche a livello nazionale, di invasione di immigrati».

La verità, dunque, smentisce le ricostruzioni di questi giorni. L’invasione straniera in Italia non esiste.  Il governo denuncia che nel 2023 siamo già a  27mila sbarchi, mentre nello stesso periodo del 2022 le persone arrivate via mare erano 6.700 e nel 2021 6.300.
Sembra un grande aumento, certo, ma è un’emergenza? No, a marzo sono sbarcate circa 13mila persone, che è lo stesso numero di luglio 2022 (13.802), analogo a quello di agosto (16.822) ma anche di settembre (13.533) e di ottobre (13.493). A novembre e dicembre gli sbarchi sono stati un po’ meno, tra 9 e 10mila.

“Allo stesso modo – interviene Enzo Zerilli, presidente dell’associazione “Amici del Terzo Mondo – non si capisce in base a quali numeri la premier Meloni e il ministro Musumeci lanciano l’allarme: “900mila migranti in arrivo dalla Tunisia in estate”. Un numero enorme, che non ha alcun riscontro”. 

Dai dati del Viminale emerge che dall’inizio del 2023 al 13 marzo sono arrivate in Italia dalle coste tunisine almeno 12.083 persone, un aumento del 788 per cento rispetto ai 1.360 arrivi dello stesso periodo dello scorso anno. La rotta libica era stata finora quella più percorsa, ma ora è al secondo posto con 7.057 arrivi. Nel complesso fino al 27 marzo, sono arrivate nel paese 26.927 persone.

La presidente del consiglio Giorgia Meloni ha parlato del pericolo che nel 2023 arrivino in Italia 900mila persone, un allarme che secondo gli esperti tuttavia “non è fondato su evidenze”. I dati sono in linea con quelli del 2016 e 2017. 

“C’è sicuramente un aumento dei flussi migratori irregolari verso l’Europa come nel biennio 2016-2017 – hanno concluso – ma si tratta sempre dello 0,2 per cento della popolazione europea. Dall’Ucraina l’anno scorso sono arrivati in Italia nel giro di tre mesi 120mila persone e nessuno si è allarmato. L’emergenza non è nei numeri, ma umanitaria e operativa“.

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