Nelle mattinate dell’1 e 2 febbraio si svolgerà la seconda edizione convegno di Studi “Siracusa, un Museo nel Mediterraneo tra passato e futuro”. L’evento, organizzato dall’Associazione Culturale “Per la città che vorrei” con il patrocinio del Comune di Siracusa e dell’ENDAS CONI, è curato dal professore Giancarlo Germanà Bozza, docente ordinario di Storia dell’arte antica e medievale presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo.

“L’iniziativa riprende un’esperienza fatta dieci anni fa, quando, sempre in collaborazione con l’Associazione Culturale “Per la città che vorrei” – spiega Germanà Bozza – realizzai una giornata di studi dedicata al patrimonio culturale di Siracusa rivolta principalmente agli studenti delle scuole superiori. Con questa seconda edizione, riprendendo quanto di buono era già stato tracciato allora, si vuole ampliare il tavolo di lavoro mettendo a confronto studiosi ed esperti nel settore turistico. Dalla sua fondazione, avvenuta nel 733 a.C. ad opera di un gruppo di coloni provenienti da Corinto, la storia di Siracusa ci parla di apertura al dialogo tra i popoli. Dal suo porto hanno transitato tutte le culture del Mediterraneo e nella sua agora si sono confrontati filosofi, artisti e letterati che l’hanno resa una delle più illustri città della classicità. Pronta a contendersi con Cartagine il controllo del Mediterraneo con lunghe guerre, Siracusa fu uno dei principali centri mecenatici – sottolinea il docente – accogliendo tanti personaggi illustri della classicità come Eschilo, Pindaro, Ibico, Senofonte e Platone. Quest’ultimo soggiornò più volte a Siracusa e fu confidente di Dione, progettando con lui un governo illuminato. Qui – prosegue – nacquero tanti uomini di ingegno, tra i quali ricordiamo Archimede, che arricchì la città con le sue opere. Ancora all’inizio del Medioevo, Siracusa rappresentava uno dei centri più importanti dell’impero bizantino, diventando perfino sede della corte durante il breve regno di Costante II. Conquistata dagli Arabi solo dopo un lungo assedio, Siracusa dovette conservare un ruolo di primo piano nell’isola e rappresentare un luogo di incontro tra culture diverse”. 

Germanà ricorda come a Siracusa si respiri storia in ogni angolo. “Lungo le strade di Siracusa – dice – e nei suoi due porti circolavano uomini e merci, ma soprattutto culture provenienti da ogni parte del Mediterraneo. Autentico monumento alla tolleranza e luogo di incontro tra identità culturali diverse è il Castello Maniace, il cui impianto originale si deve all’imperatore Federico II. Il castello rappresentava la costante presenza e la forza dell’imperatore, ma dietro la sua monumentalità è stata vista perfino una possibile influenza dell’architettura araba. Qui si potevano ascoltare lingue diverse dialogare pacificamente e religioni diverse convivere lontano dai conflitti sanguinosi. Parlare oggi di Siracusa presume necessariamente una consapevolezza della sua lunga storia e di una tradizione di apertura allo scambio di idee e alla tolleranza. Attraverso queste considerazioni, che saranno approfondite durante i lavori del Convegno, si cercherà di fare emergere un quadro d’insieme utile a tracciare un documento che possa riassumere delle strategie mirate alla valorizzazione del patrimonio culturale siracusano. Attraverso una precisa analisi del territorio, senza tralasciare i beni paesaggistici e le tradizioni enogastronomiche, si potrà evidenziare come cultura e turismo rappresentino un binomio fondamentale per potenziare lo sviluppo economico urbano”.

Lle due giornate di studio, animate dagli interventi di studiosi esperti nel campo dei beni cultuali e del turismo, vedranno la partecipazione attiva delle scuole superiori siracusane, che interverranno con docenti e studenti. Ogni mattinata sarà organizzata in sessioni, alla fine di ognuna delle quali si terrà un dibattito con la partecipazione del pubblico. Alla fine del convegno sarà tracciato un documento che riassumerà i lavori, fornendo le linee guida per la valorizzazione dei beni culturali ed il potenziamento del turismo che da essa può derivare. Tutti gli interventi dei relatori, inoltre, saranno raccolti in volume di Atti. Entrambe le giornate del Convegno saranno arricchite dalla partecipazione del Maestro Francesco Drago, che aprirà e chiuderà la manifestazione con alcune pregevoli esecuzioni musicali. Chi vorrà assistere ad entrambe le giornate del Convegno potrà ricevere un attestato di partecipazione”.

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