Nella giornata di ieri il Nucleo Carabinieri CITES di Catania ha effettuato un controllo mirato presso la villa di un appassionato di falconeria a Siracusa. Insieme agli esemplari detenuti legalmente i militari hanno però rinvenuto, in un locale adibito a deposito, un esemplare di Gheppio, privo di anello identificativo e del relativo certificato CITES che ne garantisce la nascita in cattività e che deve scortare l’esemplare. Infatti il Gheppio, come la maggior parte dei rapaci, è ricompreso nell’Allegato A del Reg. CE 338/97 a causa del rischio di estinzione di tali animali dal loro ambiente naturale. L’esemplare era stato prelevato da un nido ancora allo stadio di pullo (piccolo di pochi giorni), sottratto alle cure della madre e poi allevato e tenuto legato ad una zampa su un posatoio. A tal punto i militari hanno proceduto ad effettuare una perquisizione rinvenendo anche 41 esemplari vivi di “Tortora dal collare”, specie non cacciabile, rinchiusi in una gabbia e che erano stati catturati dal soggetto presumibilmente per destinarli all’alimentazione dei rapaci detenuti. Sul posto è stata ritrovata anche una trappola per la cattura di avifauna detenuta illecitamente ed una serie di certificati CITES e anelli di marcaggio di rapaci non presenti in allevamento. Si presume che il soggetto utilizzi gli anelli per inserirli al tarso di piccoli esemplari della stessa specie prelevati in natura al fine di “regolarizzarli” e cercare di eludere i controlli. A conclusione delle operazioni S.M. è stato deferito alla Procura di Siracusa e gli animali, la trappola, i certificati e gli anellini posti sotto sequestro. In particolare le tortore sono state immediatamente reimmesse in natura, a seguito di valutazione di idoneità di personale tecnico, ed il Gheppio affidato alla Ripartizione Faunistico Venatoria di Catania e, dopo un periodo di cure, sarà liberato. L’intervento del Nucleo CITES dei Carabinieri fa seguito ad una complessa attività d’indagine portata avanti nel giugno di quest’anno, denominata “Operazione Biarmicus”, di contrasto al fenomeno di bracconaggio di specie protette, in particolare di rapaci, tra le provincie di Enna, Ragusa, Siracusa, Palermo ed Avellino, che ha portato al deferimento di 8 soggetti legati al mondo della falconeria e al sequestro di un cospicuo numero di esemplari protetti. Si vuole in tal modo dare un giro di vite al fenomeno del prelievo in natura di esemplari particolarmente protetti di rapaci diurni e notturni che, proprio a causa di tali condotte criminali, rischiano l’estinzione non solo dal nostro paese ma anche, essendo per lo più specie migratrici, dall’interno pianeta. Ciò in particolare riguarda le Aquile del Bonelli, gli ormai rarissimi Falchi Lanari e i Falchi Pellegrini, che spregiudicati collezionisti legati al mondo della falconeria prelevano dai nidi, incuranti dell’immane danno che creano alla biodiversità. I reati contestati vanno dal prelievo illegittimo di specie protette in violazione della c.d. Legge sulla caccia, al furto aggravato ai danni dello Stato, la fauna è infatti patrimonio indisponibile dello Stato, alla violazione della normativa sulle specie protette dalla Convenzione CITES ed alla ricettazione. Tutto ciò è reso possibile grazie anche alla collaborazione di una rete di volontari e ornitologi impegnati in progetti di conservazione dei rapaci in Sicilia. Navigazione articoli “A cena tra le righe” l’11 ottobre a Siracusa. Sergio Pillitteri: “Appuntamento di spessore culturale” PORTOPALO DI CAPO PASSERO (SR): DETENEVA DROGA IN CASA: ARRESTATO DAI CARABINIERI.