Se i portafogli dei siracusani sono già più leggeri, l’aumento del prezzo dei carburanti e dell’elettricità assestano un colpo milionario ai già precari conti degli autotrasportatori aretusei.

Il presidente provinciale della Fita-Cna, Salvatore Ranno, non fa mistero del momento drammatico. “Aumenta tutto. Il carburante, l’ad blue, le manutenzioni, il costo del traghetto. Siamo messi male. Se non c’è un intervento deciso del governo, qua si ferma tutto. E non è una minaccia, piuttosto una necessità. Non possiamo continuare a lavorare in perdita”.
Fermare tutto significherebbe, di fatto, bloccare l’Italia. Con i tir che non partono e le merci che non vengono consegnate. In Italia l’80% delle merci viaggia infatti su gomma, da sud a nord. Pensare ad una serrata delle ditte di autotrasporto e logistica avrebbe conseguenze immediate sui banchi dei supermercati (che si svuoterebbero) e sui prezzi del fresco (che aumenterebbero).
“Oggi viaggiamo in perdita. Quando un camion esce – prosegue ancora Ranno – non porta utili. Ma dobbiamo accontentare il cliente storico, con cui lavoriamo da sempre. E allora usciamo comunque. Ma possiamo resistere ancora per pochissimo tempo. Il malumore è diffuso. La maggior parte delle aziende qua è pronta a fermarsi. Parlo con i colleghi tutti i giorni, hanno bisogno di respirare. E’ aumentato tutto. Per le famiglie, per le aziende e per noi del settore trasporti. E purtroppo gli aumenti peggiori devono ancora arrivare”.

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