Una bara davanti al palco della protesta per testimoniare la morte delle imprese siracusane vittime del caro bollette. Ieri, a Siracusa, in pieno centro storico, si è svolta una manifestazione di protesta, dal titolo “Tempo scaduto“, contro l’impennata dei costi dell’energia elettrica organizzata dalle associazioni delle imprese e del commercio a cui hanno preso parte i sindaci del Siracusano e la deputazione nazionale e regionale. “Qui giacciono tutti gli imprenditori di Siracusa e provincia. Ne dà il triste annuncio il caro energia“ si legge nel manifesto funebre sistemato in cima alla bara da un commerciante del centro storico, anche lui vittima del caro bollette.“Abbiamo necessità di farci sentire – dice Alessandro Schembari, presidente di Confcooperative Siracusa – per dimostrare che oltre ai dei numeri ci sono delle persone, gli sforzi ed i sacrifici di tanta gente che, ogni mattina, si reca al lavoro, alzando la saracinesca della propria attività, per garantire un futuro ai propri figli. Non vogliamo finire sulle statistiche di imprese chiuse o fallite per colpe che non abbiamo. Siamo pronti a fronteggiare i problemi connessi all’economia reale ma non finanziaria: devono darci la possibilità di proseguire il nostro lavoro che contribuisce alla ricchezza del paese“. Gli imprenditori ritengono che i costi non potranno essere scaricati sui consumatori ma si riverbereranno sul personale delle stesse aziende, costrette a licenziare. “Abbiamo – spiega Alessandro Spadaro, imprenditore turistico – un problema di gestione del personale, perché la coperta è davvero corta. È chiaro che, con la riduzione del personale, ci sarà un ulteriore problema di ordine sociale. Il governo nazionale e le istituzioni devono aiutare le aziende, non solo da un punto di vista economico ma strutturale, favorendo la limitazioni delle spese energetiche ed il fotovoltaico, specie in Sicilia, potrebbe essere una buona soluzione“.Al Tempio di Apollo, in Ortigia, erano presenti tutti i sindaci della provincia di Siracusa ed i neo eletti parlamentari, all’Ars, Riccardo Gennuso, Tiziano Spada, Peppe Carta e Carlo Gilistro.“Oggi sono qui non soltanto in veste istituzionale, ma anche da imprenditore – ha detto Gennuso – Il governo centrale deve intervenire al più presto per aiutare famiglie e imprese per evitare la chiusura di migliaia di aziende con relativi licenziamenti“. “La provincia di Siracusa sta vivendo uno dei momenti più drammatici degli ultimi anni – ha affermato, poi, Tiziano Spada – Oltre il caro energia c’è il rischio occupazionale che arriva dal Polo industriale. Il governo intervenga subito e la Regione faccia la sua parte con il credito d’imposta“. Navigazione articoli Bonus 150 euro in busta paga a novembre: a chi spetta Palazzolo, torna la Agrimontana