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Mentre è ormai definito il quadro delle avversarie che l’Ortigia si troverà ad affrontare nel girone della seconda fase di Serie A1 (Brescia, Savona e Salerno), i ragazzi di Stefano Piccardo si stanno allenando duramente in palestra e in vasca. Una nuova preparazione, l’ennesima di una stagione con una formula obbligatoriamente a “spezzatino”, per via dell’emergenza Covid. Un nuovo inizio che porterà alla fase clou, quella che conta, nella quale ci si giocheranno gli obiettivi, con i biancoverdi pienamente in corsa in tutte le competizioni (Champions League, Campionato e Coppa Italia). Tra meno di un mese, dall’1 al 4 marzo, l’Ortigia tornerà in Champions per le altre quattro giornate del suo girone, dove al momento è quarta con tre punti. Un impegno importantissimo e difficile, che potrebbe già dire molto sulle possibilità di continuare a inseguire il sogno di accedere alla Final Eight di Hannover.
“Abbiamo diviso il lavoro – afferma Il tecnico biancoverde Stefano Piccardo – in quattro cicli da una settimana
ciascuno. Adesso siamo alla fine del primo. Sicuramente nelle prime due settimane cercheremo di mettere benzina per poi affrontare la parte più importante della stagione, nella quale si decideranno i piazzamenti per la Champions e quelli per l’eventuale Final Four di campionato. Dopo le prime due settimane, ci metteremo quindi a lavorare sugli aspetti nei quali sappiamo di dover migliorare, come qualità di squadra e di gioco”.
Il pensiero torna all’ultima partita giocata e persa in casa contro il Telimar Palermo: “Credo che lo stop contro il Telimar – continua Piccardo – ci servirà molto. Da quella sconfitta dovremo imparare qualcosa, soprattutto su come gestire la tensione durante la partita. Ci sono stati due o tre episodi contro Palermo nei quali abbiamo perso la testa, sia individualmente che come squadra e questo ci ha portato a disunirci”.
Sulla condizione della squadra, che è apparsa meno brillante rispetto alla fine del 2020, il tecnico biancoverde è perentorio: “Giocando campionato e coppa spezzettati ci sono inevitabilmente dei periodi dell’anno in cui non sei performante. Noi a gennaio non potevamo essere performanti come siamo stati a novembre. Non per la scarsa qualità dell’allenamento, ma perché la ripetizione continua di certe cose che abbiamo avuto tra ottobre e novembre, a gennaio non l’abbiamo avuta. Poi non si può pensare che un atleta possa essere sempre a mille o che la preparazione possa sempre spingere a mille. Ci son dei cali inevitabili. E noi, quando caliamo sotto il punto di vista mentale, caliamo anche sul piano fisico. Questo perché siamo una squadra che deve arrivare a giocare a certi livelli solamente se ha una certa condizione, altrimenti rischia di incorrere in qualche passaggio a vuoto”.
Infine, un commento sulle aspettative dell’Ortigia nel prossimo concentramento di Champions: “Credo che la partita giocabile – conclude Piccardo – sia quella con lo Spandau Berlino. Jug è una corazzata come Recco, mentre l’Olympiacos, oggettivamente, per quello ha fatto in coppa nel primo turno e per quello che sta facendo adesso la Grecia in Europa, sta dimostrando di avere qualità anche nelle nuove leve che hanno avvicendato gli altri giocatori.
Bisogna pensare allo Spandau, ma soprattutto a giocare quattro partite di fila di altissimo livello con quattro top avversari, che è la cosa più difficile, e vedere come resistiamo”.

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