Nell’ambito della campagna nazionale promossa da Italia Nostra su “I Presepi artistici dei territori” si è svolto nell’aula magna del Liceo Scientifico O.M. Corbino di Siracusa, che proprio in questi mesi festeggia i suoi cento anni, un interessante convegno sui presepi.
La dirigente scolastica del Liceo, Lilly Fronte, ha illustrato le vicende dello splendido presepe ligneo, che la scuola possiede da circa sessant’anni ma che era finito, dimenticato, in fondo ad un deposito.
Con la presidente della Sezione di Italia Nostra di Siracusa, Liliana Gissara, sono state così ripercorse le vicende di questa pregevole opera del famoso artista altoatesino, Ferdinand Prinoth.
Nei primi anni del dopoguerra, nel Palazzo degli Studi di via Armando Diaz era consuetudine organizzare feste danzanti, con pesche di beneficenza. In occasione di tali feste, si estraevano a sorte oggetti di vario genere (abbigliamento, dolciumi, ecc.), offerti dai negozi della zona. Nel 1955, in una di tali feste fu raccolta una discreta sommetta. L’allora Preside del Corbino, Paolo Rio, accompagnando gli studenti in gita scolastica nel Trentino Alto Adige, pensò di utilizzare quella somma per l’acquisto di un artistico presepe ligneo di Ferdinand Prinoth, affermato scultore del legno di Ortisei, specializzato in statuaria ecclesiastica e presepi.
Per qualche tempo il Presepe fu esposto nell’androne della Scuola, dove si trova la statua in marmo di Archimede ma negli ultimi decenni se ne erano perdute le tracce. Solo la caparbietà e la lungimiranza dell’attuale dirigente scolastica Lilly Fronte ha fatto sì che venisse “dissepolto” da un deposito, dove giaceva tra arredi ed apparecchiature in disuso.
La Fronte ha dato lettura di un messaggio dell’Arcivescovo Francesco Lomanto.
Sono seguite le relazioni di Salvo Sorbello, del direttivo di Italia Nostra, su “Il valore e la tradizione del Presepe” e di Pina Cannizzo, vicepresidente della sezione di Siracusa di Italia Nostra, su “I Presepi napoletani”, mentre Nicoletta Abela, docente del Liceo e dirigente di Italia Nostra, ha moderato l’incontro.
“Il più antico presepio del mondo è a casa nostra, qui a Siracusa – ha sottolineato il giornalista Salvo Sorbello – ed è scolpito su un sarcofago che custodiva i resti di una sposa. Il prezioso reperto si trova presso il museo archeologico Paolo Orsi e prende il nome di Adelfia, moglie del nobile Valerio: ci sono delle scene del vecchio e del Nuovo Testamento tra cui le prime commoventi scene della Natività di Gesù. L’invito del Pontefice è a non dimenticare il presepe, realizzarlo in casa, a scuola e nelle piazze – ha proseguito Sorbello – come segno di un mondo più fraterno, dove nessuno sia escluso ed emarginato. Il presepe è la Buona Novella che ogni anno si fa storia viva, appartiene a tutti, non può essere strumentalizzato, perché quel bambino che tende le braccia si lascia abbracciare da chiunque si accosta a lui”.
Pina Cannizzo ha ripercorso, con dovizia di particolari e interessanti immagini, le varie tappe che hanno portato agli autentici capolavori dei presepi in stile napoletano, che possono essere ancora ammirati non solo presso i musei partenopei ma anche nel nostro Palazzo Bellomo.

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