Alle prime luci dell’alba, la Polizia di Stato ha dato esecuzione all’Ordinanza di Custodia Cautelare con la quale il G.I.P. del Tribunale di Siracusa, ha disposto la custodia cautelare in carcere nei confronti di un trentaquattrenne di origine catanese, indagato in concorso con altri due soggetti allo stato non identificati, per il delitto di rapina aggravata.
L’articolata attività di indagine è stata condotta dagli investigatori della Squadra Mobile di Siracusa e del Commissariato di P. S. di Priolo Gargallo, sotto il coordinamento della locale Procura della Repubblica.
L’indagine ha ad oggetto i fatti verificatisi nella notte dell’11 gennaio 2023, quando il personale della locale Squadra Mobile e del Commissariato di Priolo Gargallo, interveniva presso un distributore sulla ex SS 114, a seguito di una rapina.
Nello specifico, due soggetti con il volto travisato da passamontagna, di cui l’odierno arrestato armato di mitraglietta ed un secondo armato di coltello, si erano introdotti all’interno del bar dell’area di servizio, minacciando il dipendente dell’esercizio ed impossessandosi di euro 600 in contanti e di 4 pacchi di sigarette, per poi darsi a precipitosa fuga a bordo di un’autovettura all’interno della quale vi era un terzo
soggetto ad aspettarli.
Successivamente, i tre si allontanavano dal Comune di Priolo, al fine di eludere le attività investigative immediatamente avviate; in particolare, il trentaquattrenne si adoperava, invano, nel modificare alcune caratteristiche peculiari dell’autovettura utilizzata per consumare la rapina.
Nel corso delle indagini venivano eseguite certosine perquisizioni personali e domiciliari, che portavano al sequestro a carico dell’odierno arrestato di due pistole a salve prive di tappo rosso e di un paio di scarpe identiche a quelle utilizzate dallo stesso durante la rapina.
Successivamente, la complessa attività investigativa ha consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico dell’odierno arrestato, già gravato da precedenti penali per furto e detenzione di stupefacenti, compendiando un cospicuo quadro probatorio che ha determinato il P.M. procedente a condividere l’ipotesi accusatoria prospettata, richiedendo ed ottenendo il provvedimento cautelare nei confronti dell’indagato.

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