Sarà proiettato in anteprima domenica prossima 12 dicembre a Siracusa il cortometraggio “Tragodìa”, girato in città lo scorso mese di aprile e realizzato con la collaborazione di Film Commission.
“Continua il convinto sostegno ai giovani talenti della città anche attraverso la concessione di spazi prestigiosi come quelli del nostro Teatro Comunale. La “Siracusa Film Commission” si conferma una preziosa intuizione dell’Amministrazione comunale. Struttura in grado di agevolare la realizzazione di progetti cinematografici, televisivi e audiovisivi in genere, si è dimostrata un supporto valido ed efficace per le case di produzione di diverse parti del
mondo”: lo dichiarano il sindaco, Francesco Italia e l’assessore alla Cultura Fabio Granata.
“Tragodìa” è una produzione Daimon, diretta da Marco Latour ed interpretata da Daniel Pistoni, Elena Polic Greco, Giancarlo Latina, Attilio Ierna, Simonetta Cartia e Davide Raffaello Lauro che spiega: “E’ un cortometraggio che speriamo possa sfociare in serie tv o film, in modo da avere più respiro per raccontare la nostra storia su questo bellissimo ed affascinante palcoscenico che è Siracusa. Tragodia è il frutto di un lavoro di tanti mesi che ha coinvolto più di sessanta persone. L’appoggio della Film Commission- continua Lauro- ci ha permesso di accedere a location importanti e di avere maestranze siracusane coinvolte nel lavoro. Anche il patrocinio dell’Inda è stato fondamentale per raggiungere il nostro obiettivo. Siamo davvero felici ed entusiasti di poter presentare il lavoro in anteprima nella città dove è stato girato, e alla quale siamo legati particolarmente”.

Anteprima del corto "Tragodìa" girato a Siracusa

Il significato del cortometraggio nelle parole del regista, Marco Latour: “Tragodìa è l’esigenza di confrontarsi con i nostri tempi, in cui l’esperienza del “linguaggio” si riduce a semplice bisogno di portare a casa un risultato. Abbiamo cercato di mettere in scena un’Italia alternativa, non inverosimile però, in cui, attraverso la ricerca di identità del protagonista, esploriamo l’utilizzo di più linguaggi (teatro, animazione e via dicendo) a favore di una domanda banale, antica e sempre presente: se diventasse illegale praticare la maggior parte dei linguaggi “artistici”, non per questioni morali, ma solo perché non portano profitto, cosa faremmo? Se le persone a noi care morissero per questa mancanza, noi cosa penseremmo?
Tragodìa è un primo esperimento che parla di crisi in tempo di crisi; con la speranza, in futuro, di poter esplorare sempre meglio questo tema che ci tocca e toccherà sempre tutti da vicino”.

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