Siracusa. Fp Cisl, Asp riprenda rapporti con il sindacato. Vaccini: attuare  un deciso cambio di passo - Libertà Sicilia

“Auspichiamo un’immediata e forte presa di coscienza da parte dei vertici dell’Asp di Siracusa che porti ad una reale ripresa dei rapporti con il sindacato, e quindi, per tale tramite, con i lavoratori e la collettività che vive sul territorio dell’intera provincia siracusana che meritano, entrambi, la più alta garanzia di un’offerta pubblica di salute di livello”. A richiederlo sono stati il segretario generale della Funzione pubblica Cisl di Siracusa e Ragusa, Daniele Passanisi ed il responsabile del Dipartimento Sanità pubblica della Fp Cisl di Siracusa e Ragusa, Mauro Bonarrigo, che sul tema delle vaccinazioni anti Covid e l’organizzazione avviata
dall’Asp hanno sottolineato l’esigenza di attuare un deciso cambio di passo. Al centro delle richieste del
sindacato è in particolare il bando interno per la composizione delle unità vaccinali e sull’utilizzo dei
lavoratori coinvolti nelle vaccinazioni. “A Siracusa a seguito di nostre specifiche note all’Azienda sanitaria provinciale – hanno rilevato Passanisi e Bonarrigo – è stato indetto un bando interno per la composizione delle unità vaccinali, anche se con netto ritardo rispetto alla data di inizio delle vaccinazioni, con cui si è allargata l’opportunità di partecipazione, inizialmente limitata a pochi soggetti autonomamente individuati, a tutto il personale sanitario dei vari profili professionali previsto dal Piano strategico nazionale per la vaccinazione anti Covid19 ed è stata creata apposita timbratura per la tracciabilità dei turni effettuati presso i Punti Vaccinali.
Siamo stati discordi con l’Amministrazione sull’utilizzo dei lavoratori coinvolti nelle vaccinazioni anti Covid,
perché ritenevamo tassativamente previsto al di fuori dell’orario di servizio, e sulle modalità di pagamento
degli operatori, che la Cisl ha sempre ritenuto dovesse avvenire facendo ricorso alle prestazioni aggiuntive
previste dalla Legge di Stabilità nazionale, in netta contrapposizione alla previsione del bando emanato dall’Asp di Siracusa che indicava a tal fine, in prima istanza, la compensazione di eventuale debito orario dei
dipendenti e, poi, l’istituto contrattuale del lavoro straordinario di cui, è risaputo a tutti, è fatto divieto di utilizzo per tutto ciò che è programmato, per questi motivi abbiamo apprezzato la nota del Dipartimento di
Programmazione Strategica dell’Assessorato regionale alla Salute che, di fatto, ha chiarito alle Aziende sanitarie i medesimi indirizzi organizzativi, operativi e di trattamento economico da noi sostenuti con l’Asp di
Siracusa ma che, purtroppo, sono stati oggetto di accesa vertenzialità e contrasto”. Il sindacato ha sostenuto
quindi la necessità di un ritorno al confronto con i vertici dell’Asp ed ha lanciato un appello alla direzione
generale. “La nostra ferma convinzione della positività del confronto con il sindacato, continuo ed aperto e non a singhiozzo – hanno spiegato Passanisi e Bonarrigo – è ancora una volta suffragata da fatti tangibili, soprattutto in un momento storico come il presente, in cui tanti preferiscono tacere. La presenza, quasi sistematica nel passato, dell’Ufficio di Direzione al completo facilitava la contrattazione ed i rapporti fra le parti e promuoveva una tempistica di maggiore certezza e celerità di sicuro vantaggio per tutti. Oggi non sappiamo neppure se il direttore generale abbia contezza dello stato reale delle relazioni sindacali e delle problematiche urgenti attinenti ai lavoratori, tutte questioni di estrema importanza che gli stanno comunque in capo ma che rimangono pendenti da troppo tempo, come il ritardo della messa in pagamento del Bonus Covid a tutto il personale, “eroi”e candidati al Nobel compresi, i cui soldi rimangono ancora fermi e custoditi nel cassetto dell’Asp di Siracusa e come lo straordinario, i cui limiti sono stati già superati da tanti nei soli primi tre mesi dell’anno, a fronte di un modello organizzativo del quale richiediamo il cambiamento da mesi e su cui bisogna fare immediata chiarezza perché rimangono ancora pendenze economiche nei confronti di molti lavoratori relative all’anno precedente che, qualora non definite in breve tempo, comporteranno sicure azioni legali dove la peggio potrebbero averla i tanti dirigenti che li hanno comandati”.

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