Dopo gli slittamenti degli ultimi due anni dovuti all’emergenza sanitaria, la manifestazione torna nelle sue date originarie, rendendo ancora più forte la sensazione che da questa primavera si torni ad una vita normale, magari più prudente, ma assai più simile a quella che facevamo in epoca pre-Covid. Per le Giornate di Primavera FAI 2022 la Delegazione di Siracusa proporrà due siti di grande importanza e bellezza storico/naturalistica e mai aperti al pubblico. A Siracusa, grazie alla disponibilità del Direttore del Parco Archeologico della Neapolis, si apriranno i cancelli di un’area archeologica di grande fascino, dove i visitatori potranno scoprire l’origine di un toponimo che da secoli dà il nome ad una contrada cittadina e a uno dei viali più importanti, la Scala Greca. Salvata dal cemento e nascosta dalla vegetazione, da sempre giace dimenticata all’interno di un’area del parco archeologico, dove sarà possibile visitare anche un santuario dedicato ad Artemide, anch’esso conosciuto solo da pochi addetti ai lavori, e l’antico castello federiciano di Targia.

Il nome Scala Greca deriva da un passaggio di epoca greca (traccia di una porta di accesso alla città), situato a nord dell’altopiano, che scende verso la piana di Targia (dove esiste una necropoli), e presenta due solchi paralleli e orme degli zoccoli dei cavalli incisi nella roccia per il camminamento dei carri trainati da buoi e cavalli

Adiacente all’area archeologica e lontano da occhi indiscreti si trova il Castello di Targia, antica residenza di caccia medioevale appartenente all’Imperatore Federico II di Svevia che, per lunghi secoli, passò nelle mani di tante famiglie nobili siracusane tra cui gli Arezzo della Targia. L’edificio fu acquistato e fatto restaurare dalla famiglia Pupillo che ancora lo possiede. Il castello si presenta come un edificio di forma rettangolare provvisto di quattro torrioni merlati ai suoi angoli. Vi sono archi di ingresso che fungono da portali e finestre a forma di bifora di stile gotico. All’esterno vi è un piccolo cortile presso cui vi è un originale giardino mediterraneo.

Un sentiero unisce i diversi siti proposti, sentiero immerso nella natura incontaminata ed esempio degli antichi boschi siciliani, quercie, roverelle e tipica vegetazione mediterranea accompagneranno i visitatori alla scoperta dell’intera area di grande importanza anche naturalistica.

L’originalità delle Giornate FAI, in provincia di Siracusa, si identifica anche con la visita al Convento San Francesco di Paola, ad Augusta, mai aperto alle visite pubbliche. L’imponente complesso che comprende il Convento e la Chiesa dedicata all’ordine dei minimi, si affaccia sul mare ed è sede di una caserma della Guardia di Finanza sin dall’unità d’Italia in cui, con la legge eversiva del 1866, vennero soppressi tutti gli ordini monastici e i beni passarono al nuovo Stato Italiano.

Augusta, “Giornate Fai di primavera”, convento di S. Francesco di Paola  visitabile per la prima volta – La Gazzetta Augustana

Alla sinistra della Chiesa è posta la cappella dell’Addolorata, il cui restauro avvenuto nell’immediato dopoguerra ha eliminato lo strato di pittura esistente sugli archi e sui portali della cappella, riportandoli allo stato primitivo. Le tradizioni della chiesa di San Francesco di Paola sono legate soprattutto al culto della Madonna e alle liturgie della settimana santa. Nei primi giorni della settimana che precede la domenica delle Palme, il simulacro della Vergine Addolorata, viene rivestito degli abiti del dolore e del lutto. La vestizione è compito delle donne e, esattamente come avveniva in passato, è proibito a qualsiasi uomo presenziare a quello che è un vero e proprio rito.

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