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“Filologia, sperimentazione e avanguardia” sono i tre punti chiave della nuova doppia stagione 2021-2022 di rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa, che è stata presentata ufficialmente ieri nel corso di una conferenza stampa.

A fare gli onori di casa è stato il presidente della Fondazione Inda (Istituto nazionale del dramma antico) nonché sindaco di Siracusa, Francesco Italia. “Dalla cultura – ha esordito – si può e si deve ripartire. Quest’anno ci rivolgiamo a un pubblico più vasto e internazionale, grazie anche alla presenza di registi stranieri, e ai giovani all’insegna di una sintesi tra passato e futuro. Il nostro sforzo corale, dopo questo anno e mezzo di pandemia, è volto a una ripartenza culturale che deve fungere anche da volano economico per il nostro territorio. Basti pensare che attorno alle rappresentazioni classiche vi è un indotto di ben 37 milioni di euro”.

Il vice presidente della Regione Sicilia, Gaetano Armao, ha sottolineato “l’importanza, in questo particolare momento, di spingere al massimo la ripartenza grazie alle iniziative culturali, come le rappresentazioni classiche, che hanno anche rilevanza economica per tutta la nostra regione. La Sicilia può e deve diventare un centro di rilievo culturale internazionale”.

La consigliera delegata Inda, Marina Valensise, ha illustrato nei dettagli la stagione teatrale riprogrammata su due anni a causa del rinvio nel 2020 per la pandemia. Questa stagione, che si svolgerà dal 3 luglio al 21 agosto, vedrà la rappresentazione delle “Coefore Eumenidi” di Eschilo, con la regia di Davide Livermore, delle “Baccanti” di Euripide, per la regia di Carlus Padrissa, e delle “Nuvole” di Aristofane, con la regia di Antonio Calenda.

Nel 2022 saranno rappresentate “Ifigenia in Tauride” di Euripide (regia di Jacopo Gassman), “Edipo Re” di Sofocle (regia di Robert Carsen) e “Orestea” di Eschilo (regia Davide Livermore). Inoltre, dal primo luglio 2021 al 30 settembre 2022, si terrà a Palazzo Greco la mostra multimediale, dal tema “Orestea atto secondo”, che commemora la ripresa degli spettacoli classici, nel 1921, dopo la Grande Guerra e l’epidemia di influenza Spagnola. Il sovrintendente dell’Inda, Antonio Calbi, ha detto che, in questa stagione, le rappresentazioni classiche saranno all’insegna dell’innovazione e sperimentazione. Per esempio nelle “Baccanti”, Dioniso sarà per la prima volta interpretato da una donna. Inoltre, sarà coinvolta l’intera Accademia dei giovani dell’Inda. “Grazie alle tragedie greche – ha detto Calbi – ritroviamo la nostra piena socialità nel segno della cultura. Difatti sono già stati venduti 20 mila biglietti. Inoltre, per raggiungere una più ampia platea, abbiamo stretto accordi con Rai Cultura che trasmetterà in televisione, quest’anno, le ‘Baccanti’ e, l’anno prossimo, ‘Orestea’”.

La presentazione ha visto anche l’intervento del ministro della Cultura, Dario Franceschini, che ha evidenziato l’importante contributo della cultura alla ripartenza. “Per la prima volta – ha detto Franceschini – si programmano contemporaneamente due stagioni. Si riscopre il valore della cultura all’aperto. Si amplia l’aspetto internazionale dando vita ad un circuito dei cosiddetti teatri di pietra che interesserà location analoghe in altre parti d’Italia”.

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