“Un’iniziativa che dà una prospettiva di inserimento sociale per i detenuti: questa è la nostra mission, il nostro scopo ed il senso del nostro lavoro”. Lo ha detto il direttore della casa circondariale di Siracusa, Aldo Tiralongo, alla firma della convenzione tra la Casa Circondariale, la Caritas, l’associazione Padre Massimiliano Maria Kolbe Onlus, l’Ufficio locale di esecuzione penale esterna di Siracusa (Ulepe), gli istituti superiori “Tommaso Gargallo” e “Luigi Einaudi”, per permettere ad alcuni detenuti di svolgere le ore di lavoro esterno nelle scuole. Un’attività volontaria e gratuita in favore della collettività svolta da detenuti che si occuperanno di manutenzione ordinaria e delle aree verdi.“I due istituti scolastici di Siracusa hanno accolto con gioia la possibilità di avere due detenuti nei loro spazi per aiutarli nella cura dei giardini – ha detto don Marco Tarascio, direttore della Caritas diocesana -. Alcuni detenuti si occupavano già del giardino dell’arcivescovado e continueranno nella loro attività. Il nostro arcivescovo, mons. Francesco Lomanto, ci ha chiesto di accostare gli umili ed accostarli dando loro dignità. Ritengo che questo tipo di servizio ridona ai detenuti una dignità nel loro percorso di recupero”. A sottoscrivere la convenzione anche il direttore dell’Ulepe Stefano Papa: “Collaboriamo con le scuole e il carcere per dare una possibilità all’esterno ai detenuti e stringere con la comunità quel rapporto indispensabile per il reinserimento. Le scuole sono palestre di relazioni e quindi anche i nostri detenuti partono dalle scuola per rivedere una prospettiva di inserimento nella società”. Ed il mondo della scuola ha risposto in maniera entusiasta: “Il liceo Gargallo è contento di far parte di questa iniziativa ed aprirsi all’esigenza dell’inserimento dei detenuti in ambito lavorativo. Il consiglio di Istituto e la comunità scolastica hanno sposato questa iniziativa che porta al reinserimento nella società” ha commentato la dirigente Annalisa Stancanelli. Ed anche la dirigente dell’istituto “Luigi Einaudi”, Teresella Celesti, ha ribadito: “Il mondo della scuola è il mondo dell’educazione. Una grande opportunità per i detenuti per riaffacciarsi al mondo e restituire il maltolto. L’idea pedagogica è grande: avere sbagliato una volta non vuole dire una condanna per sempre. Altrimenti la società avrebbe smarrito la visione etica. L’idea per i ragazzi è comprendere come la giustizia sia cosa diversa da un principio di vendetta ed ostracismo nei confronti di chi ha sbagliato e ci consegna un’idea di società civile che accoglie”. Navigazione articoli Aiuole di mirto, il “Bosco delle Troiane” e l’aiuto del Comitato Aria Nuova: Siracusa insignita del premio “Custode della macchia mediterranea” Concerti al Teatro Greco di Siracusa, Tiziano Spada (Pd): “Realizzare una struttura mobile nell’Ara di Ierone”