Sarebbe stato ucciso in una punizione finita male, Emanuele Scieri, il parà di leva di 26 anni della Folgore, trovato cadavere dentro la caserma ‘Gamerra’ di Pisa il 13 agosto 1999 (il suo corpo fu ritrovato tre giorni dopo). E la punizione ci sarebbe stata perché caporali lo videro parlare al telefono cellulare il cui utilizzo dentro la caserma era vietato. E’ questa una ricostruzione sulla vicenda su cui lavora la procura militare di Roma, che ha riaperto l’inchiesta, secondo quanto pubblica stamani il quotidiano Qn-La Nazione. Secondo i magistrati, Scieri potrebbe essere stato soggetto a una punizione dopo che alcuni caporali lo avevano sorpreso al telefonino. L’ipotesi di reato della giustizia militare è quella di “violenze a inferiore mediante omicidio in concorso”. Navigazione articoli SIRACUSA. DENUNCIATO DALLA POLIZIA DI STATO UN UOMO TROVATO CON DUE COLTELLI DAVANTI AL TRIBUNALE AVOLA. IN FIAMME DUE AUTO IN VIA MAZZINI: IGNOTE LE CAUSE