Sinistra Italiana aderisce alla manifestazione nazionale per la pace organizzata da Europe for Peace e che si terrà Roma il prossimo 5 novembre e scende in piazza per partecipare alla manifestazione per la pace ad Avola, in piazza Fausto D’Agata.

“Bando a tutte le armi nucleari e solidarietà al popolo ucraino e alle vittime di tutte le guerre. Con queste intenzioni Sinistra Italiana aderisce alla manifestazione nazionale della pace di Europe for Peace, per fermare la guerra e chiedere all’Onu di organizzare una Conferenza Internazionale di pace per mettere fine al massacro e alla crudeltà della guerra. Inoltre il movimento politico sarà presente anche a Siracusa, in piazza Euripide, alle 18, per partecipare all’iniziativa di solidarietà alle donne iraniane organizzata dalla Brigata Rosa.

“Quanto sta avvenendo in Iran – afferma Sebastiano Zappulla, Coordinatore provinciale Sinistra Italiana – è intollerabile. Il regime iraniano ha deciso di reprimere col sangue le legittime e sacrosante espressioni di libertà delle donne. Nessuno di noi può permettersi di rimanere fermo, di girarsi dall’altra parte o considerare gli eventi in corso un incidente della storia. Occorre mobilitarsi e subito“.

“Rispetto al tema delle libertà delle donne – prosegue Zappulla – segnaliamo, inoltre, due fatti italiani per nulla trascurabili e legati a doppio filo alla battaglia internazionale per la difesa delle libertà delle donne. Il primo fatto: il senatore Maurizio Gasparri di FI ha presentato un pdl per modificare l’articolo 1 della legge 194 sull’aborto. L’obiettivo, maldestramente celato, è quello di minare alla base l’impianto della legge e, nei fatti, superarla in senso proibizionistico. La destra vuole abolire il diritto all’aborto“.

“Il secondo fatto: nel GGGR del 2022 (global gender gap report) l’Italia occupa la 63.ma posizione. Il report, che analizza i gradi di parità tra i generi, ci dice che il nostro paese è piazzato dopo l’Uganda e prima della Tanzania, mentre Norvegia, Finlandia, Germania, Spagna e Francia, per citare alcuni paesi europei, occupano i primi posti della classifica. È del tutto evidente – conclude Zappulla – che l’Italia deve fare molta strada se vuole affermare una vera e piena parità tra i generi.”

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