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La chiusura dello Spaccio Alimentare del gruppo Cambria, disposto dal tribunale di Barcellona, corre il rischio di lasciare sul lastrico gli 80 lavoratori impegnati nel punto vendita all’interno del centro commerciale Carrefour di Siracusa. Una notizia che arriva all’indomani dell’incontro palermitano che aveva visto protagonista l’azienda pronta a rassicurare le organizzazioni sindacali.” È alta la tensione dopo la decisione di sospendere l’attività del punto vendita ed i segretari di categoria, Alessandro Vasquez, Teresa Pintacorona e Anna Floridia, denunciano il comportamento del Gruppo Cambria e si appellano al Prefetto e a tutti gli organi di controllo per un intervento decisivo in questa vertenza.

“L’azienda ci ha nascosto quanto stava per avvenire – continuano i tre segretari – In questo modo si mette a rischio il futuro occupazionale alla scadenza della cassa integrazione dei lavoratori e, soprattutto, si gettano pericolosi dubbi sul futuro del punto vendita. Un atteggiamento inaccettabile. Ad oggi, infatti, nonostante le rassicurazioni aziendali sull’interesse mostrato da altri gruppi all’acquisizione, nulla si sa sui lavori di ristrutturazione da fare nel punto vendita.

Tutti i lavoratori, inoltre, sono in attesa di alcuni arretrati. Ieri, la notizia di chiusura, pone con forza la necessità di intervento delle istituzioni. Ad oggi nessun incontro è avvenuto alla presenza del Carrefour, della Distribuzione Cambria e della Cds nuova proprietaria dell’intera area commerciale”

I 74 dipendenti che rischiano concretamente di rimanere senza lavoro dopo la chiusura del punto vendita all’interno del centro commerciale Archimede, si sono ritrovati nuovamente alla rotonda d’accesso alla struttura di contrada Fusco.
“Appare incredibile il silenzio attorno a questi lavoratori – hanno proseguito i tre segretari – CDS Holding e Conad Sicilia persistono con il loro discutibile atteggiamento e non stanno muovendo un dito per salvaguardare queste famiglie.
Noi possiamo soltanto appellarci alla Prefettura e alla sua opera di mediazione. I lavoratori del gruppo Cambria sono un caso di ordine sociale. Il loro numero, la loro storia, il rischio di restare senza nessun ammortizzatore sociale tra poco, meritano ed esigono stessa considerazione e attenzione da parte di tutte le istituzioni.
I vertici di CDS Holding e di Conad Sicilia stanno continuando a dimostrare tutta la loro insensibilità verso queste persone. Noi, come sindacato, non possiamo e non vogliamo demordere. Il rispetto della dignità delle persone, quindi dei lavoratori, non è soltanto un concetto da esternare verbalmente in certe occasioni: bisogna dimostrarlo con i fatti.”

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