Si muore solo da vivi - Film (2020)

Seconda giornata il 19 agosto per la XII edizione di Ortigia Film Festival il festival internazionale di cinema della città di Siracusa. A partire dalle 20.00 in Arena Logoteta Alberto Gimignani condurrà la seconda serata. Alle 20.30 per il Concorso lungometraggi sarà proiettato Si muore solo da vivi, l’opera prima di Alberto Rizzi con protagonisti Alessandro Roja, Alessandra Mastronardi, Neri Marcorè, Francesco Pannofino, Andrea Gherpelli, Paolo Cioni, Annalisa Bertolotti, Amanda Lear, Ugo Pagliai. Orlando ha tutta l’aria del perdente: a quarant’anni vive alla giornata sulle sponde del Po, pigro, solitario e sulla via della resa. Finché il terremoto del 2012 non lo costringerà a mettersi di nuovo in gioco, tra nipoti a cui badare, vecchi amori che si riaffacciano dal passato e una band musicale da rimettere in piedi. A seguire incontrerà il pubblico il regista Alberto Rizzi moderato da Steve Della Casa.

Alle 22.30 inaugura la sezione parallela non competitiva Cinema Doc Life as a B-MOVIE: Piero Vivarelli diretto da Nick Vivarelli e Fabrizio Laurenti in anteprima regionale. La vita irrequieta e la filmografia caleidoscopica di Piero Vivarelli, regista di B-Movies italiani di tutti i generi, paroliere di successi musicali, tra cui 24.000 baci di Celentano, e sceneggiatore dello Spaghetti Western Django, amato da Quentin Tarantino, si intrecciano in questo ritratto di un provocatore rivoluzionario. Giovanissimo aderente alla Decima MAS, l’unico non cubano, oltre a Che Guevara, ad avere una tessera del Partito Comunista Cubano firmata da Fidel Castro. Spaziando da Urlatori alla Sbarra, film musicale con Celentano, Chet Baker e Mina sul mondo giovanile che comincia a muoversi a ritmo di rock, a film di attualità politica come Oggi a Berlino, a Django, che anticipa uno stile di Spaghetti Western destinato a far scuola, Vivarelli cavalca l’onda del nuovo. Dà corpo ai fumetti con Satanik e Mister X e mette in scena la rivoluzione sessuale con Il Dio serpente. Attraverso una narrazione creativa, il documentario esplora in profondità un territorio trascurato della cultura pop italiana e mondiale e, al contempo, scava in una vita che è essa stessa un film di genere, un film “alla Vivarelli”: esagerato, ironico, sensuale, pieno di vitalità, musica, e tanta azione. Seguirà la proiezione un incontro con i registi Nick Vivarelli e Fabrizio Laurenti moderato da Steve Della Casa.

Alle 23.30 chiude la seconda giornata di festival per il Concorso internazionale documentari Living Heritage: a triptych di Adrian Lo in anteprima nazionale. Dalla carta e dal bambù all’ago e al filo, l’artigianato tradizionale cinese, unico nel suo genere, evoca la ricchezza del patrimonio culturale di Hong Kong, altrimenti sconosciuto a chi conosce solo il commercio e lo skyline della città. L’incantevole documentario di Adrian Lo descrive in dettaglio le lotte in cui l’artigianato tradizionale cerca di rimanere autentico e rilevante allo stesso tempo; “il cheongsam rimarrà sempre, ma la sua tecnica di cucito svanirà“, dice il rinomato sarto Fung Yau-choi. Bello e delicato come le opere d’arte stesse, Living Heritage è un documentario sulla perfezione artistica intrecciata con un profondo senso di comunità, calore e soprattutto saggezza. Al termine della proiezione incontrerà il pubblico di Ortigia il regista Adrian Lo in una chiacchierata con Steve Della Casa.

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