Con la fine dell’emergenza legata alla pandemia (prevista per fine marzo), tornerà a Siracusa la festa di Santa Lucia, a partire da quella del Patrocinio di Maggio. Dopo lo stop forzato, determinato dalle norme di contenimento dei contagi, e che nemmeno lo scorso 13 dicembre ha consentito lo svolgimento della processione per la Festa della Patrona, i fedeli potranno, dunque, tornare ad abbracciare idealmente la Santa della Luce. Ad anticiparlo è il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia, Pucci Piccione. Il prossimo 13 Marzo si svolgerà la tradizionale cerimonia di sorteggio dei portatori del simulacro argenteo. Successivamente toccherà al sorteggio delle portatrici. “Noi siamo pronti- spiega Piccione- e abbiamo impostato il programma relativo alla Festa del Patrocinio di Santa Lucia. Prevista la processione per Ortigia,che ci riporterà ad una gestione “normale” delle celebrazioni in onore della nostra Patrona”. A Maggio, dunque, torneranno i fedeli in piazza Duomo per Santa Lucia delle Quaglie, in ricordo del miracolo di Siracusa. “Chiederemo a Santa Lucia di sciogliere i cuori induriti- prosegue Piccione- e ci rivolgiamo con questo auspicio al mondo che vive la devozione”. Il presidente della Deputazione della Cappella di Santa Lucia non si mostra soddisfatto della risposta che la Santa Sede ha fornito all’ex vice presidente della circoscrizione della Borgata, Francesco Candelari, che chiede da anni, ogni anno, la restituzione a Siracusa delle spoglie della Patrona. Quel “non è di nostra competenza” non convince Piccione. “Mi sarei aspettato una risposta diversa- ammette- non burocratica, che sembra la risposta di chi quasi se ne vuole lavare le mani”. Piccione non sembra nemmeno ottimista rispetto ad un eventuale impegno della politica, “che ha fallito-tuona- Non ci interessano quanti fanno passerella e spariscono, come spesso è accaduto”. Il paradosso, per venire a capo della vicenda relativa alla restituzione del corpo di Santa Lucia, sarebbe quello di intraprendere un percorso giudiziario, una causa civile tra Siracusa e Venezia per arrivare a comprendere chi è legittimo erede delle spoglie della Santa. Un’ipotesi che in realtà nessuno ha in mente di perseguire sul serio, ma che serve per spiegare quanto intricata sia la storia che riguarda le spoglie della Patrona di Siracusa, nei diversi spostamenti che le hanno riguardate nel tempo. “L’Arcidiocesi di Siracusa ed il Patriarcato di Venezia, in ogni caso- ricorda Piccione- sono Chiese sorelle e mai sarebbe pensabile un ricorso, una causa, qualcosa che in nessun modo appartiene a chi vive la fede come noi”. Navigazione articoli Siracusa. Natale del Giurista, consueto scambio di auguri al Palazzo di Giustizia Siracusa. Sabato all’Aci presentazione della cronoscalata Val D’Anapo – Sortino