Siracusa al penultimo posto delle 110 province italiane per qualità della vita secondo il rapporto ItaliaOggi-Università stilato da La Sapienza di Roma. L’ultimo posto è di Crotone, con il capoluogo aretuseo che da 104mo è scivolato al 109mo posto. “Un dato allarmante, non c’è dubbio – ha sottolineato il segretario generale territoriale della Uil Siracusa-Ragusa-Gela, Stefano Munafò – perché anziché andare avanti in questa provincia si va sempre più indietro. Eppure abbiamo sempre sostenuto che il nostro territorio avrebbe tutte le caratteristiche per sovvertire questi dati e dare una immagine diversa a livello nazionale. Ma quando non si fanno investimenti il risultato è poi sotto l’occhio di tutti”.

Per il segretario generale della Uil il problema è sempre a monte, ovvero una classe politica sulla quale ricadono molte responsabilità perché se questo territorio non riesce a sfruttare le potenzialità di cui dispone è a causa del mal governo.

“La situazione degli enti locali ce l’abbiamo tutti presente – ancora Munafò – per non parlare delle difficoltà dei Comuni, di una ex Provincia che arranca e dunque delle varie classi di lavoratori che non riescono ad andare avanti. Un effetto domino che colpisce tutti i settori”. Quando si parla di crisi del territorio non si può non tener conto delle recenti vicissitudini che stanno coinvolgendo il Comune di Augusta.

“Pochi mesi fa si è cercato di affrontare il problema dei precari comunali con una posizione sbagliata da parte del primo cittadino, successivamente è venuta fuori la questione dei lavoratori di Augustea e le ricadute negative sul porto di Augusta, snodo centrale per l’economia di tutto il sud-est, per cui siamo sempre in prima linea a fronteggiare le vertenze ma per migliorare la qualità della vita del nostro territorio occorre ben altro e un segnale dovrà arrivare dalla classe politica”.

 

 

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