Completamento monte orario del personale part-time, stabilizzazione del personale precario, piano triennale del fabbisogno personale, regolamentazione delle posizioni organizzative, ricognizione delle professionalità interne, progressioni orizzontali (oggi unico possibile incremento, peraltro meritocratico, del salario) e liquidazione della performance di ente 2015. Sette punti su cui le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro al sindaco Giancarlo Garozzo, “che però il primo cittadino ha ancora una volta rifiutato. Ma davvero il sindaco non ha nulla da dire ai dipendenti comunali? – chiedono Franco Nardi, Daniele Passanisi e Gesualda Altamore, rispettivamente di Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil – Perché invece deve sapere che i dipendenti comunali e per essi i rappresentanti sindacali democraticamente eletti, ad ella avrebbero tanto da dire rispetto alla gestione caotica delle risorse umane.

“Questa sua disorganizzazione – incalzano i tre rappresentanti sindacali di categoria – sta producendo effetti devastanti sulla quantità e sulla qualità dei servizi resi ai cittadini. E l’atteggiamento di chiusura nei nostri confronti è diventato una costante ma la cosa più grave non è l’antisindacalità dimostrata quanto il disinteresse per i suoi stessi dipendenti che hanno diritto di sapere quali intenzioni abbia il proprio datore di lavoro in merito a diverse questioni poste da tempo. E questi lavoratori sono stanchi di essere umiliati da una politica incapace di interpretare i loro giusti diritti. Nel confermarLe lo stato di agitazione dei dipendenti comunali, quindi, si proclama un’ulteriore assemblea in data 15 giugno con sit-in in Prefettura. Inoltre, si provvederà a richiedere un immediato incontro con il presidente del Consiglio Comunale e i Capigruppo”.

 

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