L’anno che sta per concludersi non ha portato nulla di nuovo sul fronte del carico fiscale per le imprese, soprattutto le micro, che continua ad essere oltre la soglia della ragionevolezza e della sopportazione. Non si vedono segnali seri e concreti tra le forze politiche di qualunque schieramento, sulla politica da adottare “ad horas” sull’argomento ma la misura è colma.

«Confartigianato, alla luce delle imminenti elezioni del 2018, chiede alla politica cosa effettivamente intenda fare, quali sono le ricette per abbassare le tasse e consentire che l’attività dell’imprenditore ritorni ad essere “praticabile” – esordisce Daniele La Porta, presidente di Confartigianato Imprese Siracusa, aprendo la conferenza stampa odierna – la nostra associazione chiede alla politica di applicare la banale ricetta che tutti sanno ma che nessuno ha il coraggio di applicare, che all’aumentare del carico fiscale, diminuisce il gettito, perché chi deve pagare, oltre la ragionevolezza, non si sente più un cittadino ma un suddito».

In conferenza stampa, il segretario provinciale di Confartigianato Imprese Siracusa, Luca Romeo, ha ricordato che la tassazione sugli immobili è tale che in 20 anni lo stato (anche nelle sue articolazioni comunali) erode il capitale investito con una IMU ormai non più sostenibile e peraltro ancora oggi indeducibile.

«Le transazioni con i grandi gruppi non sono realmente tutelate perché la giustizia è lenta al punto che in alcuni tribunali anche siciliani le cause vengono chiamate a trattazione dopo 4 anni – ha aggiunto Romeo – e lo Stato pretende l’iva su fatture non incassate dalle piccole imprese (e non le tutela nei diritti come prima detto a causa di un sistema giudiziario inefficiente) ma pretende il 27 dicembre addirittura un acconto: ma se si considera lo “split system” per le attività con la pubblica amministrazione (ossia il fatto che lo Stato non versa l’iva dovuta per le prestazioni a lui rivolte), si capisce bene come l’imprenditore non è messo nelle condizioni di fare il proprio lavoro».

Il costo del lavoro non è più sostenibile – è stato sottolineato – perché per dare ad un lavoratore un netto di mille euro, bisogna spenderne 2.200, a fronte di servizi che non valgono il costo (ospedali, strade, burocrazia, etc.). Va ripensato il rapporto cittadino-impresa-stato prima che sia troppo tardi. Questo il desolante quadro dell’anno che sta per chiudersi.

«Confartigianato chiede alla politica se vuole applicare realmente l’art.1 della Costituzione, ossia che l’Italia è una Repubblica fondata sul Lavoro, e non su tasse e stipendifici – ha concluso Daniele La Porta – perché il costo della parte improduttiva del paese ormai sta trascinando anche quello produttivo nel baratro».

Importanti le novità sul fronte dei nuovi servizi che Confartigianato Imprese Siracusa garantisce sul territorio. A presentarle il nuovo responsabile dei Servizi, Gaetano Petracca.

«A livello di imprese in Sicilia l’ultimo nato è Digital Innovation Hub, per la gestione delle nuove tecnologie e per tuto ciò che riguarda il 4.0 – ha annunciato Petracca – compresa la gestione dei voucher digitalizzazione con l’iper ammortamento del 240%. Ricordiamo poi alcuni degli altri servizi già partiti nel 2017, come Cempi (gruppo acquisto di energia elettrica e gas che garantisce le migliori condizioni di acquisto dell’energia e le agevolazioni sulla tassazione per le aziende che ne hanno diritto), le convezioni nazionali e territoriali, il welfare aziendale».

Per Confartigianato Persone, al già operativo e pluripremiato Caf territorialie, si afficanca oggi il Patronato Inapa Siracusa che si avvarrà della direzione di Enzo Caschetto, attuale responsabile di Confartigianato Persone

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