“Polemicamente, qualche mese fa, avevo proposto di abbattere la ex Tonnara di Santa Panagia. Nessuno ha risposto alla mia proposta, nessuno ha provato rossore e vergogna di fronte alla mia richiesta”. Lo dichiara Vincenzo Vinciullo che così prosegue: “Ritorno sull’argomento, ricordando che le risorse esistono, che devono essere spese al più presto e che sull’argomento ho presentato nel 2013 l’interrogazione parlamentare n.1168, nel 2016; l’interrogazione parlamentare n.2029 e nel 2017 l’interrogazione parlamentare n.4432 alle quali l’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana aveva risposto assicurando “l’inizio dei lavori”, ma sono passati 8 anni dalla prima interrogazione e i lavori non
sono ancora iniziati. La Tonnara continua, valorosamente e orgogliosamente, a resistere alle onde impetuose del mare, all’azione incessante del tempo, ai tanti vandali che, pietra dopo pietra, la stanno
distruggendo, asportando tutto ciò che possono asportare, ma si è stufata di resistere all’incapacità della Regione Siciliana!”.
“Pretende – continua Vinciullo – come tutti i siciliani, una risposta che sia finalmente celere e definitiva, prima che la sorte malvagia e nefasta abbia la meglio sulle vestige di una struttura architettonica e storica che ha svolto un ruolo importante nell’economia della Sicilia Sud Orientale”.
“E allora – si chiede Enzo Vinciullo – che cosa vuole fare la Regione Siciliana? Mi rivolgo, quindi, al nuovo assessore, chiedendo un suo intervento provvidenziale, dal momento che gli umani si sono mostrati tutti incapaci di affrontare e risolvere i problemi connessi alla ricostruzione della Tonnara. Nel concludere, ritengo che oltre alla soluzione polemica, ma ancora valida, di abbattere la Tonnara, che sarebbe sempre una proposta del tipo “la fuga è vergogna ma salvamento di vita”, si potrebbe tentare di affidare la ricostruzione alla Protezione Civile o al Genio Civile, sarebbe una mezza “malafiura” ma – ha terminato Vinciullo – nel contempo, salveremmo anche la Tonnara di Santa Panagia, la sua storia meravigliosa, che potremmo continuare a raccontare ai nostri nipoti”.

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