“La FISMIC CONFSAL di norma non intende mai aderire a scioperi non unitari che producono soltanto delle divisioni tra i lavoratori e in questo momento l’ultima delle cose che serve ai lavoratori è una divisione del fronte unitario“. Lo dichiara Marco Faranda, segretario generale FISMIC CONFSAL.

“Usciamo da una crisi pandemica di enorme portata che abbiamo sconfitto – il pensiero di Faranda -proprio grazie all’unità con la quale abbiamo costretto, prima gli industriali e poi i Governi, a sottoscrivere protocolli che hanno garantito insieme alla campagna vaccinale di contenere la pandemia e di permettere una tenuta dell’economia, scongiurando licenziamenti di massa“.
“Poi la crisi delle materie prime – sottolinea – e adesso quella dei prodotti energetici che sta facendo crescere l’inflazione, mettendo a dura prova il potere d’acquisto delle retribuzioni.
Proprio in questo momento crediamo che le prove di forza fatte in solitario o in tandem o in trio non servano ai lavoratori e tanto meno al Paese“.
“Noi abbiamo dichiarato – evidenzia il segretario generale FISMIC CONFSAL – che la legge finanziaria varata dal Governo è insufficiente per affrontare i troppi nodi che si sono aggrovigliati tutti nello stesso momento, e non avendo apprezzato complessivamente la prudenza forse eccessiva nella legge finanziaria abbiamo richiesto misure più incisive per i lavoratori, i pensionati e gli strati più deboli dei cittadini“. “Pertanto – conclude Marco Faranda – non riteniamo che questo sia il momento di proclamare scioperi divisivi, ma sia il momento della proposta non della protesta. Per questi motivi non parteciperemo alle iniziative di blocchi di portinerie, di straordinari proclamate da alcuni sindacati“.

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