L'ospedale di Siracusa nel caos, il Pd chiede alla Regione l'invio degli ispettori

Una visita ispettiva dell’assessorato regionale alla Sanità per valutare la funzionalità delle procedure messe in campo e intervengano dove e se esse risultano deboli o inefficaci. A richiederla sono gli esponenti del Pd, Fausto Raciti, Bruno Marziano, Sofia Amoddio, alla presidenza della Regione siciliana. “Giungono da più parti informazioni di privati cittadini circa lo stato di disorganizzazione del servizio sanitario di Siracusa e soprattutto del servizio ospedaliero presso l’Umberto I° di Siracusa, che segnalano incertezze e superficialità nella gestione dell’emergenza – scrivono gli esponenti Pd -. Sembra emergere un limite nel servizio di pre-triage e nel successivo passaggio al ricovero ospedaliero, con una evidente deficienza nella organizzazione del servizio di pronto soccorso. Le notizie di infezioni tra medici e personale paramedico sembrano confermare questo stato di cose”. Raciti, Amoddio, Di Marco e Marziano evidenziano che “i protocolli organizzativi sono poco efficaci e la pratica di affidarsi a ordini di servizio per la gestione dell’emergenza inefficiente. Il cittadino deve essere messo in condizione di avere fiducia nel servizio sanitario pubblico, il personale ospedaliero deve essere messo in condizione di lavorare in sicurezza”.
Anche la Funzione pubblica della Cisl punta l’indice contro l’Asp. “Necessita un’azione tempestiva e pragmatica per affrontare l’emergenza Coronavirus ed arginare i contagi da parte dell’Asp di Siracusa, bisogna che tutto il personale ospedaliero venga sottoposto immediatamente ai test del tampone e che gli esiti siano disponibili in poche ore”. A ribadirlo sono stati il segretario generale della Funzione pubblica Cisl di Siracusa e Ragusa, Daniele Passanisi ed il responsabile del Dipartimento Sanità pubblica della Fp Cisl di Siracusa e Ragusa, Mauro Bonarrigo, secondo cui occorre un deciso cambio di passo ed una rimodulazione delle metodologie organizzative.
“E’ necessaria un’azione rapida per la rimodulazione e la razionalizzazione nel Piano di Emergenza divenuta ormai crisi – hanno sottolineato Passanisi e Bonarrigo – risolvendo il dubbio sulla carenza dei Dpi, i Dispositivi di protezione individuale, sulle scorte disponibili, sui provvedimenti d’acquisto effettuati e sulle previsioni di consegna, bisogna, inoltre, individuare degli spazi dedicati, indipendenti ed isolati, indispensabili ad eliminare la promiscuità e, quindi, a garantire un reale distanziamento sociale dei pazienti in attesa dell’esito del tampone, poiché il modello in atto utilizzato amplifica la potenzialità di contagio invece di favorirne il contenimento, innescando un circolo vizioso di cui diventano sicure vittime gli operatori impegnati nel contrasto al Coronavirus”.
Ma Passanisi e Bonarrigo hanno anche sferzato il sistema sanitario siracusano, evidenziando come sia in “ginocchio” e come l’impegno proclamato dalla politica regionale e nazionale e la sterile incisività delle pressioni in cui si dicono impegnati i rappresentanti del nostro territorio, abbiano prodotto finora solo un gap, in termini di ritardo, irrecuperabile e penalizzante per la salute pubblica. “Ai lavoratori sanitari ed alla collettività servono riscontri tangibili sulla sicurezza e non annunci anacronistici – hanno specificato Passanisi e Bonarrigo – visto l’acutizzarsi della situazione”.
Intanto è arrivato a Siracusa l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza per partecipare in Prefettura ad un Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, ma anche per parlare dei contagi scoppiati al pronto soccorso dell’Umberto I°.
Si è concluso in serata il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Giusi Scaduto, al quale hanno preso parte anche l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, e il sindaco del capoluogo, Francesco Italia.
L’incontro, preceduto da una nota a firma del primo cittadino, è stata l’occasione per affrontare le criticità emerse nel corso della prima fase dell’emergenza coronavirus, anche alla luce dei recenti fatti di cronaca e della nota diffusa alla stampa da parte delle organizzazioni sindacali.
L’assessore regionale alla Salute ha preso atto della richiesta di un maggior coinvolgimento di tutte le amministrazioni locali e ne ha condiviso lo spirito. Sul fronte assistenziale, come già disposto per situazioni analoghe, si é impegnato a sostenere l’Asp e l’ospedale cittadino con ulteriori professionalità, anche per garantire il massimo del supporto a tutti gli operatori e l’adeguata sicurezza delle prestazioni lavorative. Nella giornata di domani sarà costituto dall’assessorato regionale un Covid team per valutare i percorsi seguiti per i pazienti positivi e per riportare la necessaria serenità tra gli operatori.

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