Un presidio dei Carabinieri in uno dei quartieri di Siracusa, la Mazzarrona, che esprime forte disagio sociale con fenomeni di criminalità.

La Prefettura, il Comune e il Comando provinciale dell’Arma, retto dal colonnello, Gabriele Barecchia, hanno raggiunto un’intesa grazie alla quale, come preannunciato dal Comandante nel suo discorso del 6 giugno scorso, durante l’annuale festa dell’Arma tenutasi nella cornice del Teatro Greco, due locali del plesso di via Algeri dell’Istituto comprensivo “Chindemi” sono stati destinati ad ufficio con una presenza costante di carabinieri per il ricevimento dei cittadini e delle denunce. Il presidio è aperto da lunedì scorso, ma l’inaugurazione ufficiale, alla presenza delle autorità, avverrà alle ore 10,30 dell’11 ottobre prossimo.
L’iniziativa rientra in un più ampio progetto di recupero di una parte dell’immobile grazie a un finanziamento della Regione. Si tratta di fondi destinati alla lotta contro la dispersione scolastica attraverso la presenza delle istituzioni nei quartieri in cui il fenomeno raggiunge livelli allarmanti.

Con le somme ottenute, il Comune di Siracusa ha recuperato la palestra, l’auditorium e alcune stanze, due delle quali sono state messe a disposizione dell’Arma mediante comodato d’uso gratuito, mentre i rimanenti locali sono stati consegnati all’Istituto Comprensivo.
Il presidio è operativo tutti i giorni feriali e la sua apertura rappresenta un potenziamento dell’azione delle forze dell’ordine, e specificatamente dei Carabinieri, nel quartiere, attraverso la presenza di militari e anche con un’attività di educazione perché l’Arma si è impegnata a realizzare progetti rivolti a minori per la diffusione della cultura della legalità e della sicurezza.
Il sindaco, Francesco Italia, e l’assessore al Patrimonio, Agata Bugliarello, esprimono soddisfazione «per un’intesa che contribuirà al recupero sociale di un quartiere non privo di criticità. Ringraziamo il prefetto, Giusy Scaduto, e il comandante provinciale, colonnello Gabriele Barecchia, per l’attenzione e la sensibilità con le quali hanno aderito al progetto che per noi significa soprattutto lotta alla dispersione scolastica. Un esempio di collaborazione virtuosa per l’affermazione della legalità anche nei contesti più difficili attraverso un’azione che non può non basarsi sull’educazione, la diffusione di modelli positivi e la presenza delle istituzioni tra i cittadini».

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