La Cisl FP Ragusa Siracusa ha proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti di “Villa Aurelia”, struttura sanitaria che opera a Siracusa, ed ha sollecitato il prefetto ad attivare con urgenza la convocazione di un tavolo tecnico per la risoluzione del licenziamento collettivo dei 47 lavoratori operanti presso la RSA. A sottolinearlo sono stati il segretario generale della Fp Cisl Ragusa Siracusa, Daniele Passanisi e il responsabile del Dipartimento Sanità privata della Cisl Fp Ragusa Siracusa, Nuccio Miceli.

“È documentato – hanno spiegato Passanisi e Miceli – come nessuna iniziativa sia stata intrapresa nel corso dell’ultimo mese dinanzi alla richiesta di convocazione di un tavolo tecnico alla presenza del sindacato, avanzata alla Prefettura di Siracusa dalla “Società Arcobaleno”, che gestisce la struttura sanitaria di “Villa Aurelia”, nel tentativo di risolvere la vertenza in atto con l’Asp di Siracusa”. Situazione che si è aggravata negli ultimi giorni e per la quale la Cisl Fp Ragusa Siracusa ha chiesto di fare piena
chiarezza salvaguardando i posti di lavoro e l’offerta sanitaria all’utenza.

“Le conseguenze delle controversie fra la Pubblica Amministrazione e l’imprenditoria privata che gestisce servizi di fatto pubblici, determinando risultati di tale specie – hanno sottolineato Passanisi e Miceli – producono un paradosso rispetto alla scelta di ricorso all’offerta integrata di servizi sanitari finalizzata alla maggiore efficacia ed efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, determinando le ricadute sulla collettività, con la perdita del posto di lavoro dei dipendenti licenziati ed il disagio procurato ai malati che si vedranno costretti anche alla mobilità verso altre realtà assistenziali. È evidente l’impatto che una situazione del genere procuri nel tessuto socio-economico della provincia, sconvolgendo contemporaneamente equilibri resi già precari dalla crisi pandemica. Alle 47 famiglie di medici, infermieri,
fisioterapisti, OSS, ausiliari e impiegati amministrativi catapultati nel baratro della disoccupazione si aggiungono centinaia di persone il cui diritto di salute verrà, inevitabilmente, compromesso rispetto ai tempi di attesa delle prestazioni, alla prossimità delle strutture di cura ed alla spesa aggiuntiva sul bilancio familiare, con gli ovvi disagi connessi”.

La Cisl Fp Ragusa Siracusa ha chiesto, dunque, alla Prefettura la convocazione di un confronto urgente ed indifferibile. “Confidiamo nella celerità di una chiamata in Prefettura – hanno concluso Passanisi e Miceli –
allo scopo di una ricomposizione di una così grave vicenda che non può trovare prosecuzione nel silenzio delle istituzioni, nell’indifferenza della politica fortemente impegnata sul fronte elettorale e nella quale non possono essere lavoratori e malati a pagare il prezzo insieme alle rispettive famiglie”.

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