La deputazione parlamentare siracusana del Movimento 5 Stelle ha incontrato, ieri, il prefetto Giusi Scaduto. I deputati e parlamentari pentastellati avevano richiesto il vertice per discutere, insieme al rappresentante del governo nel territorio, della situazione della zona industriale. Noti sono gli scenari legati alla situazione internazionale, in particolare alla guerra russo-ucraina e alle relative sanzioni alla Russia, tali da mettere a repentaglio anche i livelli occupazionali attuali. “Il prefetto Scaduto, che ringraziamo per l’incontro, ha già provveduto ad informare della preoccupante situazione le competenti strutture governative. Ci siamo allora confrontati sulle possibili soluzioni, con intervento di Roma, consapevoli che questa vicenda è solo un tassello di un processo che potrebbe ridisegnare in poche settimane gli assetti globali. Dobbiamo quindi essere attenti e rapidi. Ciò non toglie che il tema sia primario, sotto diversi punti di vista: quello occupazionale, quello economico e quello energetico per la Sicilia e l’intera Italia”, hanno spiegato al termine Paolo Ficara, Stefano Zito, Filippo Scerra, Maria Marzana, Pino Pisani e Giorgio Pasqua.

Siracusa. Atti criminali. Preoccupazione dei parlamentari nazionali e  deputati regionali M5S - Libertà Sicilia

“A breve sarà nota la posizione ufficiale dell’UE, in particolare in merito all’embargo al petrolio russo da gennaio. Torneremo, quindi, ad incontrarci per analizzare uno scenario, a quel punto, delineato. Riteniamo necessario coinvolgere Confindustria e le altre parti sociali, insieme a quelle forze politiche che vorranno condividere una linea non di divisione ma di unità territoriale. Bisogna fare arrivare al governo, anche grazie al tramite della Prefettura, un messaggio univoco e coeso. Non è tema su cui dividersi. Dal canto nostro, continueremo a chiedere ogni giorno al Mise una posizione chiara e misure certe per la zona industriale di Siracusa. Non muta la nostra idea di transizione energetica, ma ribadiamo che per applicarla bisogna prima che ci sia una idea di industria, altrimenti non ci sarebbe cosa innovare in chiave green”, dicono ancora parlamentari e deputati del Movimento 5 Stelle.

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