E’ partito il conto alla rovescia per i giovani del Sud che sognano di aprire un’impresa. Subito dopo l’estate, se il Governo rispetterà i tempi, chi ha meno di 35 anni e ha un progetto imprenditoriale nel cassetto potrà bussare a Invitalia per chiedere un aiuto fino a 50mila euro per coprire le spese per avviare la propria azienda, che possono diventare 200mila euro in caso di più soci.

Dopo la pubblicazione in Gazzetta del decreto per il rilancio del Mezzogiorno e lo sblocco nei giorni scorsi delle risorse fino al 2019 da parte del Cipe il Governo ha ora un mese per approvare il decreto attuativo – tocca al ministero della Coesione territoriale di concerto con Mef e Mise – con le modalità per accedere a questo incentivo chiamato non a caso “Resto al Sud”. Se tutto va bene la misura sarà operativa già da settembre.

A gestire le domande sarà Invitalia che dovrà valutare la sostenibilità tecnico-economica del progetto e rispondere entro sessanta giorni dalla presentazione del progetto da parte del neo imprenditore under 35 che non disponga di mezzi propri per avviare un’attività. La dote offerta arriva fino a 40mila euro, di cui il 35% a fondo perduto e il resto erogato dalle banche a tasso zero, con il beneficio della garanzia pubblica del Fondo di garanzia per le Pmi. Invitalia dovrà anche stipulare una convenzione con l’Abi – l’associazione bancaria italiana – per le condizioni di concessione dei mutui.

L’agevolazione riguarda tutte le iniziative imprenditoriali legate all’artigianato, all’industria, al turismo, alla pesca e ai servizi (restano escluse professioni e commercio). I beneficiari non devono risultare già titolari di attività di impresa in esercizio e, fino al rimborso del finanziamento, non devono risultare titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto.

La norma punta anche a far rientrare meridionali residenti all’estero: possono accedere ai benefici se entro 120 giorni dall’accoglimento della domanda riportano la residenza in una regione tra Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. L’obiettivo è raggiungere una platea di 100mila possibili nuovi imprenditori: in pista 1,25 miliardi fino al 2025 dal Fondo sviluppo e coesione, di cui una prima parte sono stati già sbloccati dal Cipe nella riunione dei giorni scorsi.

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