“L’evento firmato Dolce&Gabbana che, per alcuni giorni, ha permesso a Siracusa di stare al centro dell’attenzione internazionale, pone il tema sul modello di sviluppo che il territorio intende perseguire.”

Lo dichiara il parlamentare regionale di Prima l’Italia Giovanni Cafeo.

“La vocazione della città è certamente turistica ma occorre individuare quale tipologia di visitatori si intende intercettare – spiega Cafeo – certamente, non è la Riviera romagnola l’obiettivo a cui ambire, d’altra parte Domenico Dolce e Stefano Gabbana, individuando Siracusa e Marzamemi come location per il decennale dell’Alta moda, hanno puntato sull’eleganza unica dei nostri luoghi, come hanno avuto modo di appurare i 700 ospiti al seguito dell’evento, tra cui numerose celebrity.”

“Le loro foto, postate sui social, sono state viste e condivise da milioni di follower che hanno donato a Siracusa pubblicità gratuita – prosegue l’On. Cafeo – per cui non ci sarebbe da stupirsi se già nei prossimi mesi il numero di visitatori potrebbe crescere in modo esponenziale. È, però, necessario analizzare il profilo di questi visitatori, personalità facoltose che, oltre ad amare la bellezza, in questo caso i nostri tesori artistici, scelgono di soggiornare in ambienti ed in contesti di alto profilo, di cui siamo carenti.”

“Lasciarsi sfuggire questa opportunità – continua il parlamentare regionale di Prima l’Italia – sarebbe un grave autogol per il territorio, soprattutto alla luce degli eventi che stanno scuotendo il mondo, come la guerra in Ucraina e la crisi energetica che cambieranno le economie, specie in Europa. Investire nel turismo d’eccellenza significa avere dei ritorni cospicui per l’intera provincia di Siracusa.”

“È auspicabile un cambio di passo che deve coincidere con un atteggiamento più flessibile nei confronti degli investimenti privati – continua ancora l’On. Cafeo – catene mondiali del turismo, nel recente passato, avevano deciso di puntare su Siracusa, come nel caso della Four Season, che aveva intenzione di realizzare nell’area della Pillirina un resort di altissimo livello per clientela facoltosa ma quel progetto è stato ostacolato da associazioni, movimenti e partiti politici che si sono barricati dietro un integralismo ambientale fine a sé stesso. Morale della favola: una multinazionale ha cambiato obiettivo spostando altrove i suoi investimenti.”

“Abbiamo perso un’opportunità straordinaria ma non possiamo sprecarne un’altra – prosegue Cafeo – perché proprio nella zona della Pillirina, peraltro in stato di abbandono, altri imprenditori intendono edificare un residence di pregio, a zero impatto ambientale, sui ruderi di una batteria risalente alla Seconda Guerra mondiale e non su un’area archeologica. Ancora una volta, per affossare l’investimento, alcune associazioni hanno presentato ricorso al Tar che, però, ha dato torto alle loro ragioni, ma quel che è più grave è il sostegno dell’amministrazione comunale di Siracusa alle tesi degli oppositori. È davvero paradossale che il Governo della città da un lato promuova un evento così esclusivo come quello di Dolce&Gabbana ma dall’altro ostacoli iniziative private di alto profilo che porterebbero ricadute economiche, occupazionali e d’immagine per Siracusa davvero straordinarie.”

“Come se non bastasse – insiste il parlamentare regionale di Prima l’Italia – gli stessi veti sono stati posti ad una società italo americana che ha messo sul tavolo ingenti risorse per un resort in una porzione di contrada Ognina, peraltro ricavata in un fazzoletto di costa isolata che darebbe maggior valore a quella zona, al centro, negli anni scorsi, di un saccheggio edilizio senza precedenti.”

“Pure in questo caso, abbiamo assistito ad una campagna di demonizzazione di un investimento privato, anch’esso ecocompatibile, che ha tirato dentro la stessa amministrazione – spiega ancora Cafeo – l’appello che lancio alle forze politiche, produttive e sociali è di pianificare insieme lo sviluppo del nostro territorio che, purtroppo, sta subendo un rallentamento, a causa della grave crisi della zona industriale.  Questo asset copre oltre la metà del Pil locale, per cui è assolutamente indispensabile aumentare le quota legata al turismo ma è strategico puntare sulla qualità dell’offerta.”

“A questi temi si lega la recente vicenda dell’istituzione del Parco degli Iblei, che abbraccia tre province e 27 Comuni, tra cui molti del Siracusano – ricorda l’On. Cafeo – per come è concepito, il Parco rischia di paralizzare l’iniziativa privata. Pende, infatti, la spada di Damocle di una perimetrazione sconfinata in un’area vasta ed i vincoli rigidissimi affosserebbero gli investimenti già pianificati delle imprese, peraltro tagliate fuori dal dibattito sulle osservazioni al piano presentato dal Ministero per la Transizione ecologica.”

“Il paradosso è tale che – conclude Cafeo – potrebbe addirittura capitare, ad esempio, che vecchi ed inutilizzabili ruderi da trasformare in strutture turistiche di alto livello, su cui le imprese hanno pianificato risorse impegnandosi con gli istituti di credito, restino così come sono, mortificando ancora una volta l’iniziativa imprenditoriale sul territorio”.

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