Felice ritorno in libreria per Salvatore Seguenzia. Dopo il fortunato libro d’esordio «Megar…imando Hyblaea», delizioso omaggio all’antica colonia greca situata nei pressi d’Augusta, «MegarHyblaea» appunto, alla riscoperta delle proprie origini per farne dono ai giovani e a coloro chevorranno conoscere la storia del luogo, Seguenzia continua a narrare il legame con il territorio. Unlegame che ora prosegue con la nuova opera, «Io rivivo dal buio», ambientata in un fantomaticopaesino nella Sicilia degli anni 50.La trama si sviluppa attorno alle vicende di Minicheddu, giudicato dai più come un tipo bizzarro,per i suoi modi di fare, spesso deriso, e che si palesa come uomo senza scrupoli. Peripezie dellavita, egli diventerà collaboratore del boss del luogo ed anche del comandante della caserma dellaguardia di finanza.Lo scrittore dà vita ad un racconto corale, redatto con una scrittura immediata, qualche incursionenelle parole dialettali che ne accentuano il carattere realistico, calato nelle atmosfere del passato.C’è, in queste pagine, la vita contadina dei borghi di un tempo, spesso con le difficoltà di portare ilpane a casa. Anche per questo è forte l’attrazione del protagonista per il soldo facile, in un momentodi passaggio, di grandi cambiamenti in atto nella comunità locale. Dove era già consolidato ilmondo sommerso governato dal boss, la cui protezione è sostenuta dai “dazi” da pagare. Lacomunicazione era affidata ai pizzini, le riunioni clandestine stabilivano le minuziose azioni dasvolgere in gruppo.Suggestiva è l’immagine di copertina, con un uomo di spalle, in penombra, che cammina da sololungo una strada di ciottoli deserta, appena illuminata dai lampioni.Ne esce fuori un ritratto veritiero di una terra, tanto difficile e tanto amata, che permette anche aglialtri, nati in altri territori, di coglierne lo spirito e di guardarla con indulgenza.Salvatore Seguenzia, augustano di nascita, classe 1969, si conferma uno scrittore maturo e dispessore. Sposato e padre di due figli, ha conseguito due lauree, in Economia e Commercio ed inScienze della Pubblica Amministrazione. Da circa trent’anni, è Ispettore della Guardia di Finanzaed attualmente è in servizio presso la locale Compagnia. Da alcuni anni è appassionato del dialettoma soprattutto della storia e tradizioni della sua città, che trasporta nelle sue opere cariche di scorcipittoreschi e di rilevanza storica.E su come debba essere una storia, ha una sua idea ben chiara, che guida le sue narrazioni. «Oggi,quello che deve colpire il lettore sono le “fantasie” che vanno oltre ogni immaginazione e chepossono ricollegarsi ad eventi della vita giornaliera di ognuno di noi» dichiara l’autore nel retro dicopertina come una sorta di personale manifesto letterario della sua scrittura. «Come l’oroscopo –continua – dove, per ogni segno zodiacale, giornalmente si ha un quadro generico di riferimento manon specificatamente riferito ad un soggetto». Navigazione articoli “Stabat Mater” apre la settimana santa a Siracusa: appuntamento il 3 aprile presso la chiesa di San Giuseppe Sarà Agrigento la capitale italiana della Cultura 2025