Vicenda Lido Sacramento, il presidente OSA Fabio La Ferla si schiera con l’assessore Enzo Pantano: “Pronti a fornire qualsiasi chiarimento”

 “Siamo pronti a fornire qualsiasi chiarimento, anche in pubblica piazza, ma basta con la demagogia”. Fabio La Ferla, presidente dell’Organizzazione Siciliana Ambientale, si schiera al fianco dell’assessore Enzo Pantano dopo le critiche ricevute da quest’ultimo in merito al cedimento, seguito alla pioggia di giovedì scorso, di una parte del nuovo muro costruito in via Lido Sacramento. “Prima di parlare male della propria città – sottolinea La Ferla – occorrerebbe essere informati”. Il riferimento del presidente dell’Organizzazione Siciliana Ambientale è a quanto pubblicato sui social dall’ex assessore Carlo Gradenigo, secondo il quale il problema non sarebbe determinato dall’erosione marina ma dalle acque di falda, che interessano tutto il litorale e che l’Amministrazione comunale avrebbe ignorato. “Nulla di più falso – dice a tal riguardo La Ferla – Abbiamo seguito con attenzione i lavori sin dall’inizio e gli interventi non sono ancora stati ultimati. Dispiace che qualcuno intenda strumentalizzare quanto accaduto nei giorni scorsi anche perché si parla senza avere le necessarie competenze. La strada è in sicurezza, il materiale da riporto era stato utilizzato solo momentaneamente e per tamponare il lavoro fino a quando tutto venisse fissato definitivamente”. Entrando nei dettagli della vicenda, La Ferla spiega che “dalle foto si evince chiaramente il lavoro svolto, si vedono i fori lasciati per fare defluire eventuali acque provenienti dalla falda, si nota una base in calcestruzzo con regolari pendenze che consentono alle acque di raggiungere i pozzetti posti alle due estremità e smaltire attraverso una tubazione interrata che scarica lato mare. Da altre foto – aggiunge – si vede che alla base del muro sono stati lasciati dei fori 25 per 25 per consentire il passaggio delle acque di superficie. Inoltre si vede – conclude La Ferla – il tessuto di colore bianco messo per evitare che il pietrame a ricoprimento dello scavo possa otturare i fori lasciati per fare defluire le acque di falda”.