<<Disatteso l’accordo, siglato in Prefettura, tra azienda e sindacato, si procede al decreto ingiuntivo per recuperare le somme.» Questo il commento dei tre segretari generali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, Severina Corallo, Paolo Gallo e Salvo Carnevale, sugli sviluppi della vertenza Sics. Un centinaio di lavoratori coinvolti che, per avere riconosciute le somme riferite ai contributi, hanno proceduto al decreto ingiuntivo nei confronti dell’azienda. «Ringraziamo i lavoratori che, con coraggio, hanno sostenuto sei giorni di sciopero – hanno commentato i tre segretari – Un ringraziamento al Prefetto per essersi adoperato, come al solito, con grande disponibilità e agli uomini della Digos per come hanno seguito la vicenda. Purtroppo l’azienda ha disatteso gli impegni assunti in Prefettura ed il decreto ingiuntivo è l’ultima ratio per ottenere quanto dovuto. Come sindacato avevamo proposto un accordo ponte, peraltro condiviso anche dallo stesso Prefetto. L’azienda, con motivazioni fantasiose e incomprensibili, ha disatteso tutto. Ora, naturalmente, il decreto ingiuntivo riguarderà l’intera somma dovuta. Appare incredibile – hanno aggiunto Corallo, Gallo e Carnevale – come l’interpretazione e l’applicazione di una legge importante per le aziende taglieggiate, ricada in, questo caso, sui lavoratori che sono costretti ad aspettare il versamento dei loro contributi.» La vicenda, come ricordato dallo stesso sindacato, riguarda il diritto alla sospensiva del pagamento dei contributi di cui ha goduto la Sics come azienda taglieggiata. «Ora i contributi vanno versati perché si tratta di un salario differito – hanno concluso i tre segretari – che nulla hanno a che vedere con la sospensiva in corso. Un particolare ben evidenziato nell’accordo sottoscritto nel novembre del 2015 e che prevedeva già la rinuncia a qualsiasi interpretazione di parte.» Navigazione articoli Il Consiglio comunale approva il piano d’azione per l’energia sostenibile L’Anmil celebra domenica la giornata per le vittime sul lavoro