Antonio Caponnetto, in arte Brigantony, si è spento, nella notte all’età di 74 anni. A dare la notizia è stata la figlia Alessia con un post sul profilo Facebook dell’artista. Il popolare cantante catanese, malato da tempo, era ricoverato da qualche giorno in gravi condizioni nel reparto di rianimazione. Lo ha comunicato la figlia Alessia: “Cari fan brigantoniani – si legge nel post pubblicato – volevamo darvi solo belle notizie e rivederlo insieme a voi su un palco a farci sorridere tutti, ma il buon Dio ha fatto la sua volontà portandolo con sé. Stasera mio padre ci ha lasciati, ma solo fisicamente, lasciando a tutti noi un vasto repertorio musicale indelebile, irripetibile e inimitabile. Lui diceva in una scenetta o canzone, adesso nn ricordo bene, sicuramente voi la conoscete : ” Brigantony cì né 1, tutto il resto è una volgare imitazione”. Riposa in pace papà. Grazie a tutti per il vostro caloroso affetto da parte mia e tutta la mia famiglia”.

Catanese “macca liottru”, Antonio Caponnetto (il suo vero nome) era nato e cresciuto nel quartiere di Cibali. All’età di 28 anni emigra in Belgio, dove inizia a lavorare come muratore. Con alcuni risparmi riesce ad incidere il primo disco “A bella vita” (inizialmente uscito col titolo “A zita pilusa“). Da lì l’inizio di una carriera che lo porterà a diventare il cantante popolare catanese più conosciuto al mondo.

La musica di Brigantony spazia dalla tarantella siciliana al rock (Nannu rockU vinu sicilianuMi stuppai na fanta), dal boogie-woogie allo swing, alla dance anni Ottanta e Novanta (Semu fuiuti frischi), dal rap (Opa’cche bellu ‘u cinima) al pop, alla latino-americana, fino al blues.

Insomma un artista a tutto tondo che, con la sua musica e la sua ironia, ha raccontato Catania nel mondo, come pochi hanno fatto.

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