È uscito il videoclip di “Non è tutto finito“, il nuovo singolo dei Fuoricentro sul cambiamento climatico, con lo speciale featuring della conduttrice Maria Giovanna Elmi. Il video, girato in Sicilia, contiene anche le immagini del WWF. La band milanese, che fa del pop uno strumento per veicolare messaggi di rilevanza sociale, torna sulla scena musicale con un grido di speranza. A spiegarlo è lo stesso frontman, Maurizio Camuti: “‘Non è tutto finito’, siamo ancora in tempo per rimediare a quanto, in poco più di un secolo, siamo riusciti a fare al nostro pianeta a tutti suoi esseri senzienti, agli alberi, al mare, al clima. Siamo ancora in tempo per garantire un futuro a quanti verranno dopo di noi. I nostri stili di vita errati non sono più sostenibili e, oggi più che mai, abbiamo il dovere di anteporre la salute della Terra agli interessi economici che ci hanno portati a tracciare una strada senza sbocco, non più percorribile. Occorre lavorare sodo per raggiungere una consapevolezza globale che eviti ulteriori nostri passi falsi”. I Fuoricentro hanno scelto proprio la Sicilia come testimonial delle meraviglie del pianeta. Il videoclip, infatti, è stato girato sull’Etna e sull’Altopiano dell’Argimusco, sito naturalistico e archeologico a ridosso della Riserva Naturale del Bosco di Malabotta, nel cuore del territorio abacenino, dove sorgono alcuni dei borghi più belli d’Italia, come Montalbano Elicona, Novara di Sicilia e Tirpi, in provincia di Messina. La bellezza della “Stonehenge italiana”, location magica e incontaminata da cui è possibile osservare un panorama mozzafiato, era già stata celebrata dal Maestro Franco Battiato che – tra “densità spirituale, contemplazione e misteri” – decise di mostrarla nel videoclip di “Torneremo ancora”. Per la band milanese sono proprio le meraviglie del pianeta a offrire l’opportunità di riavvicinamento all’essenza della vita: “Quando siamo nati ci è stato donato un luogo da abitare e rispettare, insieme – continua Camuti -. E invece noi continuiamo imperterriti a riscaldare il clima, a causare calamità naturali, a farci la guerra, a radere al suolo le foreste, a far crescere l’emergenza siccità, a riempire i nostri mari di rifiuti, a non guardare il dolore delle altre specie che hanno il nostro stesso diritto di vivere. Adesso è giunta l’ora di invertire la rotta e di ascoltare le nuove generazioni che, forse più consapevoli delle precedenti, ci suggeriscono di tornare ad amare il mondo, perché non ci saranno altre occasioni per farlo”. Navigazione articoli A Canicattini Bagni nasce la rete territoriale “Insieme nella Musica” Palazzolo Acreide. Stagione concertistica 2023: sabato al via col Duo Khojayan-Poortinga