I Carabinieri dell’Aliquota Operativa del Comando Compagnia di Noto e della Stazione di Portopalo di Capo Passero, a conclusione di un’articolata indagine, condotta anche con l’ausilio di attività tecniche, in mattinata, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Siracusa, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 2 consiglieri del Comune di Portopalo e del padre di uno dei due, già consulente del sindaco, ritenuti responsabili, nel periodo marzo-ottobre 2020, di concussione in danno di imprenditori della provincia. Due dei destinatari della misura, oggi consiglieri comunali, all’epoca dei fatti, ricoprivano la carica di vice sindaco e di assessore all’ecologia. Nello specifico, l’indagine dei carabinieri è partita a settembre 2020 dalle dichiarazioni del sindaco che ha segnalato possibili episodi di concussione da parte dei tre arrestati. Le attività tecniche disposte dall’autorità giudiziaria, oltre alle dichiarazioni acquisite dai carabinieri, hanno permesso di cristallizzare il primo episodio di concussione contestato. Gli indagati, facendo leva sulla posizione ricoperta, richiedevano a un imprenditore 10.000 euro per interessarsi alla liquidazione di una fattura di euro 20.000 per lavori in favore del Comune, richiesti dagli stessi indagati su incarico “diretto” e mai proposti dall’Ente. La richiesta del 50% dell’importo della fattura ha trovato il netto rifiuto della vittima che, sentito dal personale del Nucleo Operativo di Noto, ha confermato la vicenda. Dopo il primo caso accertato, i Carabinieri hanno condotto degli approfondimenti sull’attività amministrativa dell’Ente per evidenziare eventuali connivenze tra dipendenti e funzionari. A seguito di tale attività, dall’incrocio dei dati amministrativi, delle risultanze investigative e delle dichiarazioni degli imprenditori entrati in contatto con i 3 indagati, sono emersi due ulteriori episodi concussivi. Nel 2020, gli indagati avrebbero chiesto ad un imprenditore edile, in rapporto con il Comune di Portopalo, 2.000-3.000 euro per lavori commissionati e spesati dall’Ente per la manutenzione della zona portuale. Al rifiuto dell’imprenditore di corrispondere il denaro, i tre avrebbero preteso lavori di manutenzione straordinaria, per un ammontare di circa 3.000 euro, di un immobile del compagno dell’indagata, non versando la predetta cifra all’imprenditore al termine dei lavori. Dalla complessa attività di indagine è emerso che i tre indagati non si limitavano a richiedere denaro ai titolari delle attività ma ricercavano anche altri vantaggi per amici e parenti. I due consiglieri comunali in carica, tra giugno e settembre del 2020, hanno chiesto al titolare della ditta che gestiva la raccolta dei rifiuti urbani, di dare incarichi privilegiati a tre dipendenti, tra cui il compagno dell’indagata, prospettando all’imprenditore gravi penalità contrattuali in caso di mancata adesione alla richiesta. E ancora, tra marzo e giugno 2020, per agevolare il fratello di uno degli indagati, i tre amministratori avrebbero minacciato un altro imprenditore, affinché prima assumesse l’uomo con uno stipendio di euro 500,00 mensili a fronte di una sola ora di lavoro al giorno, e successivamente, gli elevasse il salario a 900,00 euro mensili, sempre per lo stesso orario di lavoro. Al rifiuto, uno dei tre indagati avrebbe addirittura minacciato fisicamente l’imprenditore. I tre indagati sono stati arrestati e posti ai domiciliari presso le rispettive abitazioni, dove permarranno a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Siracusa. Navigazione articoli Siracusa, operazione antidroga della Polizia di Stato: arrestata una persona (VIDEO) Polizia di Stato. Docufilm “Senza rete“ sul cyberbullismo, in onda sabato alle 23 su Rai 2