Varata, ieri, la nuova nave della Guardia Costiera, terza di una classe di unità navali denominata “Angeli del Mare”, progettata per la ricerca e il salvataggio in mare e dedicata al 2° capo Aurelio Visalli, in servizio alla Capitaneria d Porto di Milazzo e deceduto il 6 ottobre di due anni fa in un’operazione di soccorso. Il sottufficiale Visalli perse la vita nell’eroico tentativo di salvare due giovani dalla forza del mare. Circostanze drammatiche, che ne hanno testimoniato la generosità, il coraggio e il senso di umanità. Ad Aurelio Visalli è stata anche conferita la Medaglia d’Oro al Valor di Marina per l’altissima professionalità ed il senso del dovere, mentre il Comune di Rometta gli ha intitolato una piazza.

La cerimonia di varo della nuova unità si è svolta nei i cantieri navali Intermarine (Gruppo Immsi) di Messina, alla presenza del comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, ammiraglio ispettore capo Nicola Carlone, del presidente di Intermarine, Antonino Parisi, e della signora Tindara Grosso, moglie del militare e madrina dell’evento. La nave sarà affidata al comando del tenente di vascello Andrea Graziani e sarà quanto prima operativa con un equipaggio di dieci elementi.

Il direttore del Contratto della costruzione delle tre navi della Classe è l’ingegnere navale, siracusano, Ufficiale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, S.T.V. (CP) Giuseppe Pellizzeri.

La nave “Aurelio Visalli”, così come le gemelle “Natale De Grazia”, prima della classe, e “Roberto Aringhieri”, è stata progettata per assolvere al compito più importante affidato alla Guardia Costiera: la ricerca e il soccorso in mare, una missione, che la nuova unità potrà svolgere anche in condizioni meteomarine estreme. Si distingue per essere una delle navi del comparto Sar (Search and Rescue) più grandi al mondo, nonché la più lunga imbarcazione “autoraddrizzante” ed “inaffondabile” mai costruita in Italia. Una nave di oltre 33 metri con un sistema avanzato di comando e controllo che assicura maggiore autonomia, maggiori capacità ricettive e una migliore logistica per l’equipaggio e per il ricovero di naufraghi.

«Questa nave – ha affermato l’ammiraglio Nicola Carlone – grazie alle sue comprovate capacità nautiche, una volta entrata in servizio, si farà espressione concreta di generosità e coraggio, divenendo custode nella memoria collettiva di Aurelio e dei suoi valori, che lo hanno reso un esempio per tutti noi e per il Paese. Ai suoi cari, la mia vicinanza e quella di tutta la “grande famiglia” della Guardia Costiera». 

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