Il 6 maggio 2024, alle ore 10:20 sino alle ore 18:00, il Garante per i Diritti delle persone private della libertà personale del Comune di Siracusa, Giovanni Villari, e il collaboratore dell’ufficio del Garante, Ruben Aparo Migneco, hanno fatto visita alla Casa Circondariale di Siracusa, c.da Cavadonna. Di seguito il testo della relazione del garante:
“La visita ha preso inizio con un breve colloquio con il Comandante del Corpo di Polizia Penitenziaria dell’istituto Cavadonna, il Commissario Militello, circa le circostanze del suicidio di un detenuto trentaduenne (G. P.), sottoposto a terapia psichiatrica, avvenuto nel pomeriggio del quattro maggio 2024, presso il Blocco 10 dell’istituto penitenziario. Dal colloquio è emerso che il detenuto, impiccatosi con le proprie lenzuola legate alla finestra della camera detentiva, è stato immediatamente soccorso dal personale sanitario in servizio e dal personale di Polizia Penitenziaria presente sul posto e, 30 minuti circa successivi al fatto, dall’ambulanza medicalizzata giunta sul luogo. In seguito, dopo vari tentativi di rianimarlo tramite gli strumenti sanitari a disposizione dell’ambulanza ed essere riusciti a riattivare soltanto un flebile battito cardiaco, quest’uomo è stato immediatamente trasportato al reparto di rianimazione dell’Ospedale Umberto I, ove, purtroppo, è stata certificata la morte nel pomeriggio del sei maggio. Dal colloquio con il Comandante è emerso che l’Amministrazione aveva già richiesto nel mese di giugno 2023, dietro apposita relazione sanitaria, il trasferimento presso una Comunità di Recupero o CTA.
La visita del Garante è proseguita con l’ispezione del Blocco 10, che ospitava il detenuto che si è suicidato. La parte del corridoio a pian terreno, coinvolta dall’incidente, è attualmente in fase di ristrutturazione. Questi lavori includono il rinnovo delle celle detentive con i bagni annessi, la riparazione (dove necessario) e la pitturazione delle pareti unitamente alla verniciatura del pavimento. Tuttavia, la ristrutturazione non prevedrà il rimpiazzo dei vecchi elementi sanitari nelle camere detentive per non pesare sui tempi di esecuzione dei lavori, fatto salvo quelli che richiederanno la sostituzione per chiari segni di usura e inadeguatezza. Tutti i lavori interni in svolgimento impegnano operai selezionati tra gli stessi detenuti, in art. 21 in servizio presso la MOF, regolarmente contrattualizzati e remunerati. Una ditta esterna realizzerà invece tutti i lavori di adeguamento e completamento delle due stanze ad uso speciale per quest’area”.

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